Prendevano tangenti tutti. Era un metodo. Dettato da Orlando Lucariello. L’ex boss, referente dei Casalesi ad Orta di Atella, spiega come funzionava il giro delle mazzette ai tempi del sacco della città. Ai magistrati svela il “sistema”. L’intreccio tra politica, imprenditori e camorra. Il pentito si sofferma sull’edilizia privata. “Riferii di adottare lo stesso metodo che era stato adottato per Gricignano di Aversa ovvero che parte delle somme sarebbero dovute confluire per pagare tutti gli amministratori comunali al fine di impedire un loro ostacolo alla realizzazione di tali immobili”. Tutti si cibavano dalla mangiatoia delle tangenti. Era un metodo, quello di Lucariello, per far filare le cose lisce sul piano amministrativo. “Voglio precisare che al fine di evitare opposizioni o comunque malumori da parte della maggioranza politica del paese avevo dato disposizione che gli imprenditori al fine di realizzare complessi residenziali nella zona avrebbero dovuto corrispondere sia pagamenti al clan sia agli amministratori pubblici”.
Chiaro, no? Addirittura il clan dei Casalesi appianava anche i contrasti all’interno dell’allora maggioranza. “Non posso riferire – confessa Lucariello – di episodi specifici in ordine a contrasti ovvero discussioni tra il Brancaccio e altri amministratori comunali. Voglio precisare che ricordo sicuramente di una lite avvenuta tra il sindaco Brancaccio e Del Prete Arcangelo e in merito alla stessa io mi rivolsi a Mundo Salvatore affinché quest’ultimo precisasse al Brancaccio che tali liti non dovevano avvenire e che lui si doveva limitare a fare il sindaco e se lui avesse avuto qualche problema con il Del Prete o con qualunque altra persona ce ne saremmo occupati noi direttamente. So anche di una lite tra il sindaco Brancaccio e Mozzillo”. Ovviamente trovandosi di fronte alla nascita di Orta 2, di fatto un altro paese, Lucariello rimarca che si parla di “operazioni economiche di altissimo valore”.
Secondo il collaboratore di giustizia non c’è alcun dubbio sul fatto che gli allora amministratori ortesi abbiano intascato tangenti versate dai costruttori durante il sacco della città. Insomma a detta di Orlando Lucariello, principale accusatore dell’ex sindaco ortese, condannato anche grazie alle sue dichiarazioni a 8 anni di carcere per camorra, del “sistema Brancaccio” facevano parte tutti.
E allora consentiteci un’osservazione ingenua e in buonafede. A quei tempi la persona e l’amministratore locale più vicino in assoluto a Brancaccio era Salvatore Del Prete, attuale consigliere di maggioranza e il più legato al sindaco “abusivo” in carica Andrea Villano. Del Prete era praticamente sempre a casa di Brancaccio. Le reciproche famiglie andavano in vacanza assieme. È stato cresimato dall’ex primo cittadino. Si sono spartiti sonno ed altre utilità. Ecc. ecc. ecc. Possibile mai che, stando a quanto riferito dal pentito Lucariello, ritenuto attendibile dai giudici, il consigliere comunale Salvatore Del Prete non facesse parte del “sistema Brancaccio”? Nella vita tutto è possibile. E noi siamo garantisti. Voi che ne pensate?
Mario De Michele