“Memorie di una testa tagliata” è un magnifico brano dei Csi. La testa tagliata in questo caso è quella di Pasquale Ragozzino. Il suo collo è finito sotto la ghigliottina di Mena Capasso, Pio Capasso e Ida Fiorillo. I tre candidati di Coraggio hanno sentenziato la fine di Ragozzino come leader del movimento. Attraverso un documento fortemente critico nei suoi confronti i tre moschettieri hanno affondato il colpo e lo hanno defenestrato. Ragozzino ha garantito pluralità e confronto. Non ha tenuto conto in nessun modo delle posizioni dei tre esponenti scesi in campo alle amministrative. Ha gestito a loro dire il movimento in modo personalistico. Un modo di fare che ha frenato la crescita di Coraggio e azzerato l’azione dei loro dirigenti. Mena Capasso, Pio Capasso e Ida Fiorillo hanno deciso di voltare pagina. Senza tanti fronzoli. In modo traumatico. Perché le condizioni di una discussione interna erano inesistenti. Hanno spodestato Pasquale Ragozzino e hanno conferito la leadership del gruppo ad Anna Castelli.
Il consigliere di maggioranza guiderà il movimento fino alla nomina del nuovo gruppo dirigente. “Questo documento – scrivono i tre componenti di Coraggio – nasce dalla volontà dei membri di esprimere alcune considerazioni e valutazioni sull’azione politica svolta all’interno del movimento Coraggio negli ultimi tempi. Con rammarico, abbiamo evidenziato l’assoluta esclusione dei partecipanti dalla vita politica del movimento e l’assoluta mancanza di confronto e discussione sulle diverse decisioni intraprese dal referente politico (il riferimento è a Pasquale Ragozzino, ndr). Siamo convinti sostenitori della pluralità come premessa democratica essenziale per un movimento politici. A maggior ragione dopo il contributo e l’impegno profusi da parte di tutti noi, sia come movimento alle scorse elezioni comunali del 10 giugno, sia come elementi singoli dopo il voto, abbiamo deciso che è giunto il momento di cambiare passo e di agire politicamente per implementare un discorso di maggiore partecipazione e condivisione dell’agenda politica del nostro gruppo, anche per dare riscontro agli elettori che hanno in noi creduto”.
Una bocciatura su tutti i fronti dell’operato di Ragozzino. Un siluramento drastico e convinto. Una defenestrazione senza appello. Mena Capasso, Pio Capasso e Ida Fiorillo hanno anche già tracciato il futuro percorso politico che sarà intrapreso da Coraggio. Per il momento il successore di Ragozzino sarà sua cugina Castelli. “Per questi motivi – si conclude il documento -, all’unanimità, riconosciamo alla consigliera comunale dott.ssa Anna Castelli il ruolo indiscusso di leader politico ad interim di Coraggio, in quanto a breve, in accordo con la stessa, con pari dignità e spirito di democrazia, formeremo un direttivo con ruoli e responsabilità, che insieme decideremo di interpretare. Così come stabilito alla nascita, il primario intento del movimento è quello di dare il nostro contributo alla vita amministrativa della maggioranza consigliare e del sindaco Ing. Andrea Villano, in cui crediamo fortemente e che sosteniamo per dare un rilancio alla nostra amata Orta di Atella”.
La decapitazione di Pasquale Ragozzino segna il suo totale fallimento politico. Conoscendo la sua onestà intellettuale e coerenza politica ci saremmo aspettati che già da ieri rassegnasse le dimissioni quando tutti i membri di Coraggio si sono schierati contro di lui. Non l’ha fatto forse perché non si aspettava tempi così rapidi. Ha commesso un grave errore. Avrebbe dovuto gettare la spugna. Dimettendosi sarebbe uscito di scena con decoro e stile. Invece si è fatto cacciare. Ci ha deluso. Avrebbe dovuto fare un passo di lato. Sarebbe stato politicamente molto più dignitoso. Ora non gli resta che espatriare.
Mario De Michele