Sul manifesto dell’evento c’era David Bowie, con una gamba alzata e su uno sfondo nero. Inizia tutto da lì. Non sapeva nemmeno chi fosse ma decise di andare comunque al concerto, tanto era stato colpito dal manifesto. E’ da quel giorno che le foto di Masayoshi Sukita hanno iniziato a raccontare i ‘volti’ di Bowie. Foto, alcune delle quali, oltre cento, fino al 27 febbraio saranno esposte a Palazzo Fruscione, a Salerno. Una retrospettiva, “Stardust Bowie by Sukita”, organizzata dall’associazione culturale Tempi Moderni e ONO arte contemporanea, con il supporto della Regione Campania, che racconta non solo il quarantennale rapporto professionale tra i due ma che racconta anche il tempo che Bowie ha vissuto e in parte ha anticipato. “Vedere David Bowie sul palco mi ha aperto gli occhi sul suo genio creativo. In quella circostanza osservai Bowie esibirsi con Lou Reed ed era davvero potente… Bowie era diverso dalle altre rock star, aveva qualcosa di speciale che dovevo assolutamente catturare con la mia macchina fotografica”, raccontò Sukita che, dopo quel concerto, riuscì ad incontrare Bowie di persona. I due si incontrarono e scatta qualcosa. Nel 1973 Sukita ritrae di nuovo Bowie, sia negli Stati Uniti che durante il suo primo tour in Giappone, ma l’incontro indubbiamente più significativo avviene nel 1977 quando Bowie torna a Tokyo per la promozione dell’album “The Idiot” di Iggy Pop, che aveva prodotto. Sukita scatta 6 rullini e realizza anche la fotografia che non sapeva sarebbe divenuta la celebre copertina dell’album “Heroes”.