Nel pomeriggio di ieri, 8 aprile 2020, i Carabinieri della Compagnia di Marcianise e della Stazione Carabinieri di San Nicola la Strada hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale sede, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti del 43enne P. G., per il reato di stalking aggravato. La tempestiva attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica, era originata dalla denuncia presentata dalla vittima (ex convivente del P. G.) ed attraverso le sue dichiarazioni è stato possibile acquisire un grave quadro indiziario a carico dell’indagato, persona peraltro già gravata da diversi precedenti penali. In particolare, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, l’uomo, già sottoposto in passato a misura cautelare per il reato di maltrattamenti in famiglia commesso ai danni della medesima persona offesa (all’epoca dei fatti con lui convivente), una volta tornato in libertà, all’esito di un periodo di detenzione protrattosi per circa tre anni, si era reso autore di comportamenti pesantemente vessatori ai danni della denunciante, ormai decisa a recidere ogni legame con l’ex compagno, al fine di indurla a tornare con lui. Da quel momento, infatti, a fronte della resistenza opposta dalla donna, l’indagato, in più occasioni, aveva minacciato quest’ultima di morte, anche alla presenza del figlio minore, escludendo che la stessa potesse intessere un minima vita di relazione (significative le minacce quali : “Se non stai con me, ti devi buttare giù!”, “Io ti uccido e ucciderò qualsiasi persona che si dovesse avvicinare a e te!”), appostandosi inoltre nei pressi dell’abitazione della vittima, nel tentativo di avvicinarla, fino a giungere ad aggredirla in almeno due circostanze, così costringendo la donna a vivere in un costante e profondo stato di ansia e timore, per la propria incolumità. Le dichiarazioni rese dalla donna trovavano pieno riscontro in altre fonti e negli ulteriori elementi acquisiti in fase indagini. In ragione del quadro indiziario acquisito, la Procura della Repubblica chiedeva rapidamente la misura cautelare coercitiva, poi accolta dal Giudice per le indagini preliminari.

 

 

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