CAPUA – Simulazioni di condizioni ambientali estreme, test di shock termico e meccanico, prove di accelerazione e di vibrazione: sono fra le simulazioni possibili nel Laboratorio di qualifica spaziale, che testa i satelliti prima del lancio, inaugurato oggi presso il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (Cira) a Capua in provincia di Caserta.
Costato 4,5 milioni di euro finanziati dalla Regione Campania, il laboratorio ”e’ l’unico in Italia in grado di offrire tutti i test di qualifica; altri laboratori presenti sul territorio nazionale offrono solo alcuni test”, ha spiegato direttore generale del Cira, Leopoldo Verde, durante l’inaugurazione. Il laboratorio si rivolge particolarmente a piccoli satelliti che pesano fino a 100 chilogrammi, una categoria che si va sempre piu’ diffondendo per i bassi costi di lancio, ma nel laboratorio si possono testare anche parti di satelliti grandi prima che vengano integrate. L’ambiente spaziale, ha aggiunto Verde, e’ sottoposto a molti stress, come le forti escursioni termiche e le forti accelerazioni che subiscono quando vengono trasportati ad altezze di 300 chilometri e oltre. Prima del lancio quindi i satelliti necessitano di test per stabilire se gli apparati possano sopravvivere all’ambiente estremo dello spazio. ”Il laboratorio – ha proseguito Verde – comprende vari impianti di test, come la centrifuga, la camera per test di schock termico e meccanico, la camera di simulazione di condizioni ambientali estreme”. Questi apparati consentiranno di eseguire, per esempio, ”prove di accelerazione, di vuoto termico, di stress ambientale, prove combinate di vibrazione, umidita’, temperatura e ambiente”. Il Cira ”sta compiendo uno sforzo notevole per il trasferimento tecnologico delle sue ricerche verso piccole e medie industrie”, ha osservato il presidente del Cira, Enrico Saggese, in un messaggio di saluto. ”La Regione Campania – ha aggiunto – sta fornendo risorse e stimoli importanti per intraprendere questa strada e il laboratorio e’ la piu’ bella testimonianza di questa collaborazione”.