È tutto pronto. Da domani, 15 febbraio, il Super Green pass debutterà nei luoghi di lavoro. Per accedervi infatti dvienta obbligatorio essere vaccinati o guariti, ma solo per chi ha almeno 50 anni o li compie entro il 15 giugno. Vale a dire circa 8,8 milioni di lavoratori, a cui però vanno sottratti gli occupati nella sanità, nella scuola e nel comparto sicurezza, perché già nei mesi scorsi sono stati obbligati a vaccinarsi per poter lavorare. La ratio della misura, decisa dal governo con il primo decreto varato nel 2022 e ben prima che iniziasse il calo della curva epidemica ora in atto, è chiaramente quella di portare più over50 possibile all’interno degli hub. Una missione in parte assolta: tra coloro che hanno 50-59anni i non vaccinati ad inizio anno erano circa un milione, oggi sono 680mila. Cittadini che oltre ad aver già ricevuto una multa da 100 euro per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale entro lo scorso 1 febbraio, a partire da domani dovranno anche rinunciare allo stipedio. Proprio come già accade dal 15 ottobre 2021 a chi non è in possesso del Green pass base (ottenibile anche attraverso il tampone), gli ultracinquantenni senza il Qr code rafforzato saranno considerati assenti ingiustificati. Vale a dire che, pur non subendo conseguenze disclinari e mantenendo il posto di lavoro, fino al 15 giugno 2022 non potranno accedere al posto di lavoro e quindi non riceveranno la propria retribuzione. Tant’è che le aziende potranno sostituirli attravero dei contratti a termine (della durata di 10 giorni), rinnovabili più volte. Nel caso in cui un dipendente over 50 venga trovato senza pass rafforzato mentre è al lavoro dai controlli a campione coordinati dalle prefetture di tutta la Penisola, questo rischia una multa dai 600 ai 1.500 euro. Mentre il datore che non ha controllato rischia di incappare in una sanzione tra 400 e mille euro.

I controlli infatti – proprio come già accade oggi con la versione “base” del pass – saranno di competenza delle imprese. Come? Attraverso il sistema Greenpass50+ messo a disposizione delle aziende con più di 50 dipendenti dall’Inps (già in uso presso più di 9mila di queste), o con l’ormai consueta App Verifica C-19 da verificare ai tornelli, oppure facendosi consegnare il pass dagli stessi lavoratori. Idem per chi ha un’esenzione per motivi salute: dal 7 febbraio scorso infatti la certificazione di esenzione è digitalizzata, e come il Green pass ha un suo Qr code. Per quanto riguarda la durata di tale misura invece, c’è una data di scadenza precisa. In base al decreto in vigore da gennaio infatti, l’obbligo di esibire il Green pass rafforzato per il lavoratori over50 scadrà il prossimo 15 giugno. Tuttavia non è affatto escluso che, se la curva epidemiologica dovesse tornare ad impennarsi specie a seguito del massiccio rientro in ufficio probabile dopo il 31 marzo (quando scade lo stato d’emergenza e lo smart working “agevolato”), la limitazione possa essere ulteriormente prorogata. Ma è presto per dirlo.

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