La Polizia di Stato di Venezia sta dando esecuzione a diversi provvedimenti di custodia cautelare in carcere e perquisizioni domiciliari nei confronti di cittadini turchi di etnia curda aderenti al Pkk, accusati di concorso nel tentativo di estorsione e di lesioni gravi, commesse con l’aggravante del terrorismo.

Gli appartenenti al partito avevano, secondo quanto accertato dagli inquirenti, il compito di riscuotere una sorta di tassa “rivoluzionaria” nei confronti degli immigrati curdi in Italia. L’operazione e’ condotta dalla Digos della Questura di Venezia con il concorso degli uffici di Roma, Modena, Padova, Udine e Pesaro. Le indagini sono state avviate dopo un grave episodio di violenza, perpetrato nei mesi scorsi e sfociato nel pestaggio di un cittadino turco titolare di una rivendita di kebab della provincia di Venezia. Ulteriori indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Venezia hanno immediatamente consentito alla Digos di mettere in luce la matrice politica della vicenda e di inquadrarla in una piu’ vasta attivita’ estorsiva messa in pratica dall’articolazione operativa del PKK (Partito dei Lavoratori Curdi, incluso nelle liste terroristiche dell’U.E.), incaricata dell’esazione della “tassa”.

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