Sara’ l’esame del dna a stabilire che sia proprio di Claudio Franceschelli, il piccolo di 16 mesi scaraventato da Ponte Mazzini il 4 febbraio scorso dal padre, il corpo recuperato ieri vicino alla foce del Tevere, nella zona di Fiumicino, su indicazione di due pescatori.
Il procuratore aggiunto di Roma, Pierfilippo Laviani, ha disposto che l’accertamento tecnico venga eseguito entro breve, dando incarico al proprio consulente di procedere al prelievo del dna della madre o del padre da mettere a confronto poi con quello del piccolo. Il corpo si trova all’istituto di medicina legale dell’Universita’ La Sapienza. Il padre, Patrizio Franceschelli, e’ attualmente detenuto nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela. All’indomani del suo arresto, l’uomo racconto’ agli inquirenti di aver gettato il figlioletto nel fiume dopo l’ennesima lite con la ex convivente. Alla donna aveva promesso che avrebbe ucciso il piccolo se lei lo avesse lasciato.