Dopo l’ ‘assaggio’ di libertà a Pasqua, il comandante della nave Costa Concordia Francesco Schettino spera in qualcosa di più di un permesso di poche ore dagli arresti domiciliari per andare a pranzo a casa della sorella: domani, infatti, alla Corte di Cassazione si discuterà sulla sua condizione ben oltre la passeggiata a Meta di Sorrento (Napoli).

Sono fissate davanti alla Suprema Corte udienza e camera di consiglio su ricorsi della procura di Grosseto e della difesa. Sono ricorsi contro l’ordinanza del tribunale del riesame di Firenze, che il 7 febbraio confermò la decisione del gip di Grosseto del 17 gennaio di applicare a Schettino i domiciliari annullando la misura del fermo in carcere disposta dalla procura di Grosseto il 14 gennaio all’indomani del naufragio davanti all’Isola del Giglio. In Cassazione procura e difesa puntano a far annullare il provvedimento del riesame. Ma per motivi opposti, che poi sono quelli già emersi nell’appello contro l’ordinanza del gip. Il difensore di Schettino, avvocato Bruno Leporatti, considera che non ci siano presupposti per mantenere il comandante della Costa Concordia ai domiciliari e che debba essere liberato. La procura é rimasta convinta della necessità dell’arresto in carcere di Schettino, riguardo ai potenziali pericoli della fuga e dell’inquinamento delle prove, tanto che sul permesso concesso ieri a Schettino, il procuratore di Grosseto Francesco Verusio ha detto al Tg5 che “se ci fosse stato chiesto un parere sarebbe stato negativo”. Parere che il gip non ha chiesto al momento di decidere sul permesso chiesto da Schettino. Inoltre, sul pericolo di fuga, la Cassazione valuterà la legittimità, o meno – come evidenziato dal riesame – dell’intercettazione ambientale cui Schettino venne sottoposto nella caserma dei carabinieri di Orbetello (Grosseto) il 14 gennaio. Secondo il riesame, una disposizione sproporzionata da parte della procura rispetto ai reati di cui accusa Schettino tanto da dichiarare “inutilizzabili” in un prossimo giudizio le frasi captate; per gli inquirenti, invece, il provvedimento era adeguatamente motivato e Schettino potevano intercettarlo. Schettino è accusato, tra i vari reati, di omicidio plurimo colposo, naufragio, abbandono di persone incapaci. Tuttavia, qualunque sarà la decisione della Cassazione – e qualunque saranno le motivazioni disponibili nei giorni successivi -, da un conteggio dei difensori emerge che dopo metà luglio Schettino potrebbe comunque tornare libero. Ciò per decorrenza dei termini degli arresti domiciliari, condizione in cui si trova dal 17 gennaio scorso. E luglio è anche il mese in cui il gip di Grosseto, Valeria Montesarchio, ha fissato la data (il 21) per l’udienza dell’incidente probatorio sulla ‘scatola nera’ della nave Costa Concordia, nella quale sarà discussa la relazione dei periti. L’esame tecnico è considerato controprova determinante rispetto alla ricostruzione fatta e alle testimonianze raccolte dagli inquirenti sul naufragio davanti all’Isola del Giglio.

 

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