Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, scrive alla premier, Giorgia Meloni, sostenendo “la necessità di convocare un incontro con le parti sociali più rappresentative” e di aprire “un confronto negoziale” per “la reale” tutela e crescita del potere d’acquisto di salari e pensioni; il rinnovo dei contratti, anche con le risorse da inserire nella legge di Bilancio; la definizione di una legge sulla rappresentanza e il salario minimo; il superamento di una precarietà nel lavoro “non più sostenibile” e l’avvio di un piano straordinario di assunzioni nel pubblico. Landini rilancia la proposta di una legge sulla rappresentanza che “cancelli i contratti pirata, certifichi la titolarità dei soggetti negoziali e assegni così valore generale di legge ai contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati da organizzazioni comparativamente più rappresentative”; in tale ambito, scrive ancora nella lettera, “fissare una quota salariale oraria minima valida per tutti i contratti nazionali affinché nessuna persona che lavora possa essere retribuita con una paga oraria inferiore”. “Intendiamo portare direttamente alla sua attenzione – scrive Landini nella lettera inviata alla presidente del Consiglio – la necessità di convocare un incontro con le parti sociali comparativamente più rappresentative stipulanti contratti nazionali ed accordi interconfederali per verificare le condizioni di avvio di un confronto negoziale finalizzato a favorire la reale tutela e crescita del potere di acquisto di salari e pensioni; il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro pubblici e privati. Ciò – prosegue – sia in termini di risorse da inserire nella legge di Bilancio, sia in termini di recupero dei ritardi nei rinnovi, sia in termini di intervento fiscale per sostenere aumenti salariali netti adeguati alla situazione inflattiva”. Sul tavolo anche “la definizione di una legge sulla rappresentanza che cancelli i contratti pirata, certifichi la titolarità dei soggetti negoziali, assegni così valore generale di legge ai contenuti economici e normativi dei contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati da organizzazioni di rappresentanza comparativamente più rappresentative, garantisca il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di votare i contratti che li riguardano e di poter eleggere le Rsu in ogni luogo di lavoro”, afferma il numero uno della Cgil rimarcando la proposta del sindacato: in tale ambito “fissare una quota salariale oraria minima valida per tutti i contratti nazionali affinché nessuna persona che lavora possa essere retribuita con una paga oraria inferiore”. Landini indica inoltre “il superamento di una precarietà nel lavoro non più sostenibile: è il momento di affermare la stabilità nei rapporti di lavoro e la parità di diritti tra tutte le persone che per vivere devono lavorare, ciò a valere anche nel sistema del lavoro in appalto; la realizzazione di un piano straordinario di assunzioni in tutto il settore pubblico (dalla sanità all’istruzione) comprensivo della stabilizzazione del personale ancora precario”. E rimanda “all’incontro una più ampia ed articolata esposizione delle nostre proposte”.