La linea geodetica della città di Caserta ha il suo riferimento nell’orologio sulla facciata della Reggia, passando anche per un pomello di ottone che si trova sul muro di cinta della caserma Pollio al civico 4 del corso Trieste. A Puccianiello migliaia di anni fa c’era un “vulcanetto” così come a Garzano e Mezzano.

I venti sono esemplari per rendere l’atmosfera meno inquinata e più tersa anche se le cave lungo i Tifatini hanno cambiato il corso delle folate, le piogge non cadono per più di 50 giorni l’anno, il sottosuolo riesce senza troppi problemi a resistere ad eventi sismici, l’unico problema viene dalla deforestazione collinare è completamente scomparso il “sommacco” che veniva usato per la concia delle pelli e la tintura delle sete) con qualche effetto sul clima e, soprattutto, sul dilavamento. Le coordinate della latitudine e longitudine del capoluogo seguono una traccia geografica da un lato oltre Adriatico verso l’Albania, la Turchia e i paesi ex Unione Sovietica fino al Giappone, dall’altra invece verso Francia, Spagna e oltreoceano verso gli Stati Uniti, in particolare il Maryland, dove c’è quindi lo stesso microclima di Caserta. “Ecco perché –commenta il generale Elia Rubino, presidente dell’Associazione Arma Aeronautica durante la sua inedita e brillante conversazione nel salone degli Specchi del Circolo Nazionale in occasione della Settimana della Cultura- certe coltivazioni di tabacco, tipiche degli stati americani, crescevano senza problemi nelle campagne del casertano”. Queste e altre curiosità relative al clima, alla meterorologia, all’orografia, al correre delle stagioni sono state al centro del riuscitissimo incontro organizzato, nell’ambito della Settimana della Cultura, dall’Associazione della Stampa della Provincia di Caserta e dalla Società di Storia Patria di Terra di Lavoro. Nella affollata sala del Circolo Nazionale, messa a disposizione dal presidente generale Antimo Ronzo, la simpatica chiacchierata del generale Elia Rubino, è stata introdotta dai saluti del presidente dell’Assostampa Michele De Simone (“anche i Borbone, nell’abbandonare Napoli, scelsero Caserta per insediarvi la Reggia e la loro nuova capitale avendo riscontrato, attraverso i consigli dei loro tecnici, che era un territorio ideale da tutti i punti di vista”) e dal presidente della Società di Storia Patria Alberto Zaza d’Aulisio (“lo storico e sacerdote Crescenzio Esperti, peraltro dottore in fisica, nel suo libro su oltre un secolo fa aveva evidenziato la tipologia di una città e di un territorio dalla splendida natura e dall’habitat ideale”). Un territorio dunque dalle caratteristiche di un Eden, un “paradiso terrestre”, per la cui conservazione è stato chiamato in causa dai presenti il sindaco Pio Del Gaudio che, nel complimentarsi con l’iniziativa, ha assicurato il suo impegno a salvaguardare l’originaria tipologia di Caserta e a tutelarne le sue naturali caratteristiche, magari anche attraverso una migliore conoscenza della sua storia. E da molti è stato auspicato agli organizzatori e al Sindaco di riproporre in una pubblicazione di servizio le interessanti curiosità raccontate con documentazione scientifica e garbo dialettico dal generale Elia Rubino.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui