Sono stati interrogati dai pm della Procura di Napoli Giovanni Corona e Alessandro Cimmino nel carcere di Poggioreale il timoniere del cargo portacontainer ”Jolly Grigio” Maurizio Santoro, 47 anni, di Genova, ed il terzo ufficiale Mirko Serinelli, 24, di Brindisi. Sono accusati di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo per l’ affondamento del peschereccio ”Giovanni Padre”, che ha provocato la morte di Alfonso Guida, 43 anni, e del figlio Vincenzo, 21, di Ercolano (Napoli).
La svolta nelle indagini e’ arrivata dal narcotest al quale quale ieri sera Santoro e’ risultato positivo. Solo la scatola nera, in mano agli inquirenti, poi, potra’ chiarire se al momento della collisione il ”Jolly Grigio” stesse navigando con il pilota automatico, ma il Comandante della Guardia Costiera di Napoli, ammiraglio Domenico Picone, ha detto ai giornalisti che il radar di bordo, se non era guasto, doveva avere certamente rilevato la presenza del peschereccio. Serinelli, terzo ufficiale, era corresponsabile del ponte di comando, ed avrebbe dovuto tenere il radar a vista. Dall’ ospedale di Ischia dove e’ ricoverato ancora sotto choc il comandante del peschereccio Vincenzo Birra, 32 anni, ha ricostruito agli agenti della Guardia Costiera la dinamica dell’ incidente: il ”Jolly Grigio”, che viaggiava ”ad una velocita’ cinque volte superiore a quella del peschereccio” (3 nodi, n.d.r), ”ci ha speronato col mascone di prua, lato sinistro della nave, pressando in mare, verso il basso, il peschereccio sulla poppa lato di dritta. E’ stato tutto velocissimo, non ho avuto il tempo di gridare”. Sulla fiancata della nave, sequestrata dagli inquirenti ed ormeggiata al molo 56 del Porto di Napoli, e’ evidente il segno della collisione. Le ricerche dei due pescatori proseguono con tre motovedette ed un elicottero finche’ c’e’ luce, ma la speranza – ha ammesso l’ ammiraglio Picone – oramai e’ quella di ritrovarne i corpi. Per i familiari, che hanno rivolto un appello al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, quella di una ”degna sepoltura” e’ un imperativo. Nel pomeriggio Immacolata Ramaglia, 42 anni, moglie di Alfonso Guida, e’ stata colta da malore e trasportata al ”Loreto Mare”. I medici le hanno riscontrato una tachicardia ed un forte stato di agitazione. ”Non vogliamo soldi – ha detto all’ Ansa nella casa dei pescatori ad Ercolano Anna Gaudino, zia di Immacolata Ramaglia – ma ci hanno detto che occorre molto denaro, 500 mila euro, per una nave proveniente dalla Francia che dovrebbe scandagliare il fondo. Da ieri non ci ha contattato piu’ nessuno, siamo stanchi e disperati”. Per chiedere un’ intensificazione delle ricerche il presidente della giunta campana Stefano Caldoro ha contattato il capo di gabinetto del ministro della difesa, generale Claudio Graziano. Ad Ercolano, dove e’ forte la commozione, il Comune ha cancellato in segno di lutto i festeggiamenti civili per la Madonna Assunta ed un concerto. Cordoglio ai familiari dei dispersi e’ stato espresso dalla ”Ignazio Messina & C.”, proprietaria del ”Jolly Grigio”, che auspica che le indagini chiariscano le cause dell’ incidente e determinino le responsabilita’. E sale la polemica sull’ uso di droghe da parte dei marittimi, frequente, secondo alcuni esperti di mare. ”La droga? Quello a bordo delle navi e’ un microcosmo che riproduce la societa”’, dice il Comandante della Guardia Costiera di Napoli.