Quattro italiani, volontari di Ong internazionali, uno dei quali con moglie palestinese, che nelle scorse settimane erano già localizzati presso la base Unrwa a Rafah, hanno attraversato il valico e sono ora in Egitto, assistiti da personale dell’Ambasciata d’Italia al Cairo. “Sono felice di confermare che un primo gruppo di italiani che avevano intenzione di lasciare Gaza è uscito dalla Striscia” ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Ho appena parlato con i connazionali e con il funzionario dell’ambasciata al Cairo che li sta assistendo. Stanno tutti bene”. Lo afferma Tajani. “Continuiamo a lavorare adesso per gli altri italiani e congiunti che sono ancora nella Striscia. Contiamo di farli uscire con le prossime aperture, programmate da domani e per i prossimi giorni”. L’operazione, resa molto complessa dalla situazione sul terreno e dalla difficoltà nelle comunicazioni – sottolinea la Farnesina – è stata portata a termine grazie all’azione combinata dell’Ambasciata a Tel Aviv, del Consolato Generale a Gerusalemme e dell’Ambasciata al Cairo, col coordinamento dell’Unità di Crisi e l’apporto determinante della nostra ‘intelligence’. L’Ambasciata al Cairo, presente sul lato egiziano di Rafah, seguirà il successivo trasferimento dei 5. Oltre agli italiani, circa 450 persone hanno lasciato Gaza stamani raggiungendo l’Egitto attraverso il valico di Rafah, a seguito dell’accordo raggiunto tra autorità israeliane e egiziane. Il gruppo è formato in larga parte da cittadini internazionali, oltre che da persone con doppia cittadinanza e da palestinesi in gravi condizioni di salute, che saranno curati negli ospedali egiziani. L’esercito israeliano è al lavoro per scoprire “la rete sotterranea di tunnel di Hamas e far uscire i terroristi”. Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant secondo cui “sono stati raggiunti importanti risultati” e che si sta “colpendo i terroristi ad ogni livello, dagli operativi ai comandanti”. “Siamo alle porte di Gaza City”. Lo ha detto il generale Itzik Cohen, comandante della 162/a divisione dell’esercito israeliano, aggiungendo che le forze armate sono ora nel profondo della Striscia. “Hamas – ha proseguito citato dai media – ha scelto questa guerra, noi non abbiamo scelto questo conflitto”. Cinque giorni fa, ha spiegato, la divisione ha ricevuto una “missione importante: andate e finite in maniera definitiva Hamas”. Almeno 320 persone con passaporto straniero hanno lasciato Gaza per l’Egitto attraverso il valico di Rafah oggi. Lo sostengono, secondo Haaretz, fonti della sicurezza egiziana e funzionari palestinesi. Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, fa sapere che ci sono “decine di morti e feriti” dopo il nuovo attacco israeliano al campo profughi di Jabalia. Il capo degli affari umanitari dell’Onu Martin Griffiths ha denunciato il bombardamento del campo profughi di Jabalia che ha provocato decine di morti, descrivendolo come “l’ultima atrocità che ha colpito gli abitanti di Gaza”. Nella Striscia – ha aggiunto – “i combattimenti sono entrati in una fase ancora più terrificante, con conseguenze umanitarie sempre più spaventose”. Griffiths ha deplorato il fatto che “il mondo sembra incapace, addirittura riluttante, ad agire per porre fine a questa guerra”. Una base militare statunitense nella Siria meridionale al confine con Iraq e Giordania è stata presa di mira da almeno due droni armati. Lo riferisce la “Resistenza islamica in Iraq”, una coalizione di gruppi armati iracheni filo-iraniane e vicini agli Hezbollah libanesi, secondo cui gli aerei senza pilota hanno colpito la base militare di Tanf, a sud-est di Damasco. “I nostri soldati sono caduti in una guerra, nessuna delle quali è più giusta: la guerra per la nostra casa”: lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, commentando la morte di 12 militari nei combattimenti di ieri a Gaza. “Sarà una guerra dura, e sarà lunga”, ha osservato, nell’esprimere cordoglio alle famiglie dei caduti. “Io prometto ai cittadini di Israele: porteremo a compimento l’opera, continueremo fino alla vittoria”, ha sottolineato. L’esercito israeliano stringe Gaza City dai tre lati terrestri: nord, centro e sud. Lo ha riferito la radio pubblica Kan, aggiungendo che l’accerchiamento avviene nella politica di approfondimento dell’offensiva di terra. I militari, ha precisato, sono impegnati nella ricerca di postazioni di Hamas e nelle neutralizzazione dei suoi miliziani. Il portavoce militare Daniel Hagari ha riferito che l’esercito è attestato ai bordi della città. Nel bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabaliya sarebbero morti sette ostaggi, tra cui tre stranieri. Lo afferma Hamas. La notizia è stata diffusa dalle Brigate al Qassam sui loro account social, affermando che tre delle vittime avevano nazionalità straniera, senza precisare se si tratta di civili con doppia nazionalità israeliana e straniera. “In mezzo a tante sciagure stamani è stato aperto il corridoio di Rafah e sono iniziate ad uscire le prime persone, e mi auguro che oggi possano iniziare a uscire anche i primi italiani. La nostra ambasciata al Cairo è già pronta ad accogliere i nostri connazionali che usciranno”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo all’inaugurazione di Lucca Comics&games a Lucca. “Inizieranno a entrare i tir con gli aiuti umanitari – ha aggiunto -, e mi auguro anche quelli inviati dallo Stato italiano che sono stati consegnati alla Mezzaluna rossa”. Sono stati oltre 11 mila dall’inizio della guerra gli obiettivi “delle organizzazioni terroristiche colpiti” a Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. “Nel corso della notte – ha aggiunto – forze combinate hanno colpito numerosi obiettivi in tutta la Striscia, inclusi centri di comando operati e cellule terroristiche di Hamas”. L’esercito ha poi ricordato che ieri a Jabaliya, vicino Gaza City, “numerosi terroristi si sono barricati in un edificio, vicino a una scuola, un centro medico e uffici governativi”. L’esercito israeliano ha annunciato la morte di 9 soldati in combattimento nel nord della Striscia di Gaza. Già ieri il portavoce militare aveva annunciato la morte di due primi soldati della Brigata Givati. A sud della città di Gaza le truppe israeliane stanno ancora cercando di tagliare l’autostrada principale di Gaza e la strada parallela lungo la costa mediterranea. Lo riferiscono alcuni testimoni, secondo quanto riporta il Guardian. Zaki Abdel-Hay, un abitante della zona, ha detto all’Associated Press che le persone hanno paura di avventurarvisi. “La gente è molto spaventata. I carri armati israeliani sono ancora vicini”, ha detto al telefono, aggiungendo che vicino alla strada si sentiva “il fuoco costante dell’artiglieria”. L’esercito israeliano ha poi pubblicato su Telegram delle foto relative all’operazione di terra in atto. Decine di commando statunitensi sono giunti in Israele negli ultimi giorni per aiutare nelle operazioni di liberazione dei 240 ostaggi catturati da Hamas e trattenuti a Gaza. Lo ha riferito la scorsa notte la televisione pubblica Kan citando fonti nel Pentagono. La emittente ha aggiunto che l’Fbi, il Dipartimento di Stato ed esperti Usa in trattative su ostaggi sono gia’ in contatto con la controparte israeliana per offrire consigli. I primi stranieri stanno lasciando Gaza per l’Egitto attraverso il valico di Rafah: lo riporta l’agenzia di stampa Afp. Quasi 90 palestinesi feriti e quasi 450 persone con doppia cittadinanza e stranieri hanno lasciato Gaza questa mattina per l’Egitto attraverso il valico di Rafah dopo che le autorità egiziane ne hanno annunciato l’apertura per la prima volta al pubblico, nel 26/mo della guerra tra Israele e Hamas: lo riporta un giornalista dell’Afp sul posto. Palestinesi, persone con doppia cittadinanza e stranieri sono stati autorizzati a entrare nel terminal del valico intorno alle 8:45 ora italiana. Un ragazzo di 16 anni nel sud del Libano è stato ucciso nelle ultime ore dal fuoco israeliano. Lo riferiscono fonti mediche libanesi secondo cui il ragazzo, Muntasser Abdallah, è stato colpito a morte durante un bombardamento israeliano nella zona di Bint Jbeil, a ridosso della Linea di demarcazione tra i due Paesi. La società di telecomunicazioni palestinese Paltel ha fatto sapere su X che c’è un’altra “completa interruzione di tutte le comunicazioni e dei servizi Internet con la Striscia di Gaza”. “Cari cittadini della nostra amata patria, – si legge nel post – siamo spiacenti di annunciare la completa interruzione di tutte le comunicazioni e dei servizi Internet con la Striscia di Gaza, a causa della nuova interruzione delle rotte internazionali precedentemente ricollegate. Gaza ha perso l’accesso a Internet venerdì scorso ma le linee erano state successivamente ripristinate. Le autorità sanitarie palestinesi in Cisgiordania affermano che due persone sono state uccise e diverse ferite dalle forze israeliane durante un’operazione a Jenin. Lo riporta Haaretz. Secondo fonti locali, una delle vittime è Wiyam al-Harouri, un prigioniero liberato. I media palestinesi riferiscono intanto che le forze israeliane avrebbero arrestato a Jenin alcuni dirigenti di al Fatah. Secondo testimoni oculari, l’esercito ha circondato la casa del segretario generale di Fatah a Jenin, Ata Abu Ramila, e la casa di Jamal Hawil, considerato un altro membro chiave di Fatah nella città. È stato anche riferito che diversi palestinesi sono rimasti feriti in un attacco aereo su Jenin e che ci sono stati scontri a fuoco tra le forze israeliane e i militanti in diverse zone della città. L’esercito israeliano ha intercettato un missile terra-aria lanciato dal territorio libanese verso un drone delle Forze di Difesa. lo fa sapere lo stesso esercito sui social. “In risposta, gli aerei dell’IAF (l’Aeronautica israeliana, ndr) hanno colpito l’origine del lancio del missile, così come i terroristi che hanno effettuato il lancio”, aggiunge.
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