Filippo Turetta ha confermato le ammissioni rese alla polizia tedesca sull’omicidio di Giulia Cecchettin con dichiarazioni spontanee al gip. Lo ha spiegato l’avvocato Giovanni Caruso. “Sono affranto, dispiaciuto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata. Sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera. Fin da subito era mia intenzione consegnarmi e farmi arrestare. Questa era la mia intenzione. Ora sono molto stanco e non mi sento di aggiungere altro”. Lo ha detto Filippo Turetta in dichiarazioni spontanee al Gip. Il legale Caruso, dopo circa due ore di colloquio con Turetta, seguito all’interrogatorio, ha spiegato, lasciando il carcere, che il 21enne si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha “ritenuto doveroso rendere dichiarazioni spontanee con le quali ha sostanzialmente confermato le ammissioni fatte alla polizia tedesca”. In quelle dichiarazioni (non valide nel procedimento italiano) il 21enne aveva detto, in sostanza, di aver ammazzato Giulia e di non avere poi avuto il coraggio di uccidersi. Ora con queste dichiarazioni di conferma, come le ha chiamate l’avvocato, Turetta ha ammesso l’omicidio della 22enne davanti al gip di Venezia Benedetta Vitolo. Turetta ha pianto davanti al gip e si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’interrogatorio è iniziato verso le 10 e già attorno alle 10.30 sono usciti la giudice e il pm. Per il legale di Elena Cecchettin, l’omicidio della sorella Giulia è “aggravato dallo stalking”. Filippo Turetta, infatti, spiega l’avvocato Nicodemo Gentile, ha “dimostrato di essere un ‘molestatore assillante’, il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono ‘fame di possesso’ verso la nostra Giulia”. Si tratta, ha chiarito, di “un assedio psicologico che aveva provocato nella ragazza uno stato di disorientamento e di importante ansia”. E ancora: “Un uso padronale del rapporto che ha spinto il Turetta prima a perpetrare reiterate azioni di molestie e controllo, anche tramite chiamate e messaggi incessanti, e poi, in ultimo l’omicidio, al fine di gratificare la sua volontà persecutoria”. Non si è ancora sciolto il dubbio se l’ultimo saluto a Giulia Cecchettin, la 22enne massacrata dall’ex fidanzato Filippo Turetta, possa svolgersi già sabato a Padova, nella Basilica di Santa Giustina in Prato della Valle a Padova, a poche ore di distanza dall’autopsia prevista per venerdì. Per l’avvocato della famiglia di Vigonovo Stefano Tigani, sempre che l’autorità giudiziaria conceda in nulla osta alla sepoltura consegnando la salma alla famiglia, i tempi sono davvero troppo stringati perchè possano essere ultimati tutti i preparativi. “E’ una data un po’ strettina”. Esclusa la prima domenica d’Avvento, il 3 dicembre, la data più probabile potrebbe essere al momento resta quella di lunedì 4. La parola finale è demandata in ogni caso a domani mattina, a quanto stabilirà nella città del Santo in Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. La macchina organizzativa da mettere in piedi è imponente, tenendo conto che saranno migliaia le persone, non solo dal Veneto, che vorranno stringersi accanto a papà Gino, che ieri ha voluto pubblicare una foto con Giulia a Venezia in occasione del suo 22/o compleanno. Per questo sin da subito era stata esclusa l’ipotesi che la cerimonia si svolgesse a Vigonovo, dove abitano i Cecchettin e i loro parenti. Già le decine di giornalisti avevano scosso non poco la piccola località del Veneziano . Inimmaginabile, quindi, che le esequie, che saranno officiale dal vescovo Claudio Cipolla, potessero tenersi nella piccola chiesa cittadina. Santa Giustina, viceversa, è una basilica del VI secolo dopo Cristo considerata monumento nazionale a pochi passi dalla Chiesa dedicata a Sant’Antonio da Padova che può contenere sino a mille posti a sedere e centinaia di altri in piedi. Il Governatore Luca Zaia ha già indetto per l’ultimo saluto alla giovane il lutto regionale. Sicuramente saranno moltissime le persone, non solo donne, che accogliendo l’invito di papà Gino, porteranno sulla giacca un fiocco rosso, come lo stesso genitore ha voluto fare postandolo sui social nella Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulla donna con la scritta “Parlate, denunciate, fidatevi!”. A Padova i fiocchi rossi compaiono già da alcuni giorni, in attesa dell’ultimo saluto, sulle vetrine di molti negozi. Il corpo di Giulia sarà infine portato nel cimitero di Saonara e sepolto accanto a quello della madre, morta un anno fa.

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