“Contro le vostre manganellate. Piantedosi dimettiti”: si legge sullo striscione esposto in piazza Beniamino Gigli a Roma, davanti al Teatro dell’Opera e a pochi metri dal Viminale, per la manifestazione promossa dalla Rete degli studenti medi del Lazio “contro le manganellate e la gestione di Piantedosi. Per uno stato democratico che rispetti il diritto alla manifestazione”. Alle casse risuona il brano “Casa mia” di Ghali. Gli studenti, almeno un centinaio, sventolano bandiere della pace e della Palestina. Non solo loro, oltre all’Unione degli universitari, ai collettivi de La Sapienza e anche alcune scuole della Capitale, aderiscono alla mobilitazione anche esponenti di Anpi Roma, Arci Roma e Cgil Roma Lazio. Il sit in nasce dopo i fatti di Pisa, Firenze e Catania che hanno coinvolto studenti e studentesse. Presente anche il deputato Nicola Zingaretti. “Avete le mani sporche di sangue”, “Censura più manganelli uguale fascismo”, “Vogliamo cultura, ci date violenza”, “Povera patria, schiacciata dagli abusi del potere”: questi alcuni cartelli esposti dai ragazzi. “Basta manganellate sugli studenti”: è la scritta calata dal ponte di Rialto, a Venezia, dalla Rete degli Studenti Medi di Padova e da Udu Venezia, Verona e Padova per esprimere il loro dissenso rispetto agli episodi di “inaudita violenza” contro gli studenti, avvenuto a Pisa nei giorni scorsi da parte della polizia. “Inaccettabile la costante repressione nei confronti degli studenti” dichiara Marco Dario, Udu Venezia, “siamo qui per ribadire il nostro diritto a manifestare”. “Non ci si può limitare a dire che ci sia una violenza interna alla Polizia, alla base c’è anche un mandato politico, delle direttive che mirano a tappare la bocca” commenta Marco Nimis, della Rete.
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