Una pioggia di proiettili che ha portato alla morte dei fratelli Claudio e Marco Marrandino. Questo il tragico epilogo di una lite per motivi di viabilità, ma gli inquirenti sono al lavoro per capire se dietro una banale discussione nata per strada e sfociata in un duplice omicidio possa esserci altro, come una vendetta personale legata a un’eredità. In sede di interrogatorio, l’operaio 53enne ha confermato di aver premuto il grilletto in seguito ad una lite per questioni di viabilità. Una versione che non convince a pieno gli inquirenti che proseguono nelle indagini. La procuratrice Maria Antonietta Troncone specifica che “non è ancora chiara l’identificazione della causale“. Insomma si indaga sul movente, ancora non del tutto chiarito. Dalla dinamica, secondo una prima nota della Procura di Napoli Nord, ciò che è emerso è che i militari, avvicinandosi a due auto ferme per comprendere la natura del diverbio, hanno assistito a una scena drammatica. Antonio Mangiacapre, un operaio di 53 anni, è sceso improvvisamente dalla sua auto e, avvicinatosi al lato passeggero dell’altra vettura, ha afferrato uno dei fratelli Marrandino, estraendo una pistola e sparando numerosi colpi, colpendo Claudio Marrandino alla testa. Subito dopo, Marco Marrandino, avvocato, è rimasto colpito alla schiena mentre tentava di fuggire. Nei confronti del 53enne è stato emesso il fermo, “acquisiti gravi indizi di colpevolezza sul suo conto, tenuto conto dell’inequivoco riconoscimento da parte degli agenti operanti e del pericolo di fuga palesato”. L’uomo è stato accompagnato nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Centinaia le persone che hanno partecipato alla veglia per ricordare, a Cesa, Marco e Claudio. In tanti hanno atteso all’esterno, su piazza De Michele. La popolazione ha risposto all’invito alla preghiera ed al raccoglimento formulato dal Parroco e dall’Amministrazione Comunale. “Vedere la comunità, la nostra comunità, raccolta intorno alla famiglia Marrandino mi ha fatto comprendere, ancora di più, quanto siamo colpiti, scossi, lacerati da questa vicenda – racconta il sindaco Enzo Guida -. Il dolore dei genitori, il dolore di Rosa, la moglie di Marco, il dolore di Federica, la fidanzata di Claudio, il dolore dei fratelli Giovanni e Michele, lo possiamo solo immaginare e non può essere paragonato a quel che stiamo provando tutti”. Poi lancia l’appello a Mangiacapre: “Chiarisci, spiega, perchè hai commesso questo gesto, c’è una famiglia che non si da pace. Te lo chiede un paese intero ed io, a nome della comunità che rappresento, te lo chiedo. Sei anche tu padre, prova per un attimo, a metterti nei panni dei genitori di Marco e Claudio e capirai il senso di questo appello”.
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