In politica serve sangue freddo, come quello dei rettili, che hanno la capacità di stare fermi in caso di pericolo. Si mimetizzano e restano immobili finché non corrono più alcun rischio. Orta al Centro ha dimostrato di avere sangue caldo. Che non è mai un bene, soprattutto quando c’è aria di rivoluzione. Nei grandi cambiamenti serve una strategia, altrimenti si fanno mosse sbagliate, dettate da una frettolosa voglia di rivincita. Secondo errore, perché in politica si deve capire quando si è incudine e quando si è martello. In seguito alle continue scosse telluriche nella maggioranza il movimento dell’ex sindaco Andrea Villano avrebbe dovuto mantenere la calma. È vero, era finito nel mirino, ma nessuno aveva ufficialmente aperto le ostilità. Coraggio, con tre consiglieri, ha dato la stura al nuovo assetto in maggioranza. Sono stati costituiti due nuovi gruppi consiliari, ognuno composto da tre consiglieri. Si sarebbero aggiunti anche il duo Giuseppe Massaro-Gennaro Colella. Undici in tutto. Maggioranza assoluta. Che avrebbe potuto toccare quota 13 in caso di accordo anche con Fare Democratico per Orta al Centro. Obiettivo? Nominare una nuova giunta. Numeri alla mano, il movimento dell’ex sindaco Villano avrebbe subito un ridimensionamento. Ma qui serviva il sangue freddo. Non bisognava cadere nella trappola. Nei due documenti, uno del gruppo “misto” composto da Antonio Chianese, Francesco Lettieri e Ciro Palladino (clicca qui), l’altro sottoscritto dal trio Giovanna Migliore, Imma Liguori e Raffaele Lampano (clicca qui), nessuno ha lanciato l’offensiva frontale a Orta al Centro. Nessuno ha chiesto la testa dei due assessori Andrea Villano, con delega anche di vicesindaco, e di Florentia Lamberti. Si è aperta una fase nuova con la mutazione dello scacchiere consiliare. E sulla scorta del nuovo mosaico di maggioranza si sono gettate le basi per apportare significative modifiche alla giunta. Ma non sono stati fatti i nomi delle “vittime”. Nel contempo, non era necessario ricorrere alla Sibilla Cumana per prevedere che Orta al Centro avrebbe perso qualche pezzo, essendo passata da quattro a due consiglieri, così come che Annalisa Cinquegrana aveva le ore contate, visto che il gruppo di Orta Democratica si era volatilizzato.

VILLANO E COMPANY DENUNCIANO RICATTI POLITICI: “NON CI FAREMO PIEGARE”

Come detto, in politica il tempismo è tutto. L’ex primo cittadino Villano si è fatto prendere dall’ansia di prestazione. Ha mostrato i muscoli quando invece avrebbe dovuto mettere altri uomini o donne a difesa del fortino. Un esempio: ai consiglieri Mena Capasso e Pasquale Lamberti se ne potevano aggiungere altri come Tiziana Dirasco. Oppure: si sarebbe potuto lavorare a una fusione con i dambrosiani Nicola Margarita e Antonio Sorvillo per un gruppo di nuovo di quattro membri. Non c’erano le condizioni? Poi si vedeva. Ma era doveroso giocare in difesa. Partire in contropiede con la porta sguarnita, non potendo contare nemmeno sull’appoggio del sindaco Antonino Santillo, equivale a un suicidio politico. Ed è lo scenario più probabile dopo la pubblicazione sulla pagina Fb di Orta al Centro del documento intitolato: “Orta la vogliamo amministrare o vogliamo sempre litigare tenendola in ostaggio? Noi vogliamo amministrarla” (foto in basso). “Quanto appreso e riportato dagli organi di stampa (Italia Notizie, ndr) in questi ultimi giorni ha del surreale e ci ha fatto rimanere basiti destandoci sorpresa e delusione… ci sono gruppi che si organizzano per “ricattare politicamente” lo stesso sindaco in vista del voto sul bilancio chiedendo maggiore spazio e visibilità nell’organo esecutivo. Tutto politicamente legittimo ma non in questo momento di difficoltà”. Parlare di “ricatto politico”, definendolo peraltro una riga dopo “legittimo”, fa capire che Orta al Centro è in totale confusione. Ma non rende meno grave l’accusa di Villano e company all’indirizzo degli alleati. Sul piano politico il giudizio dei seguaci dell’ex fascia tricolore è durissimo. “Questo spazio tuttavia, si apprende, lo vorrebbero ricavare a danno della nostra compagine politica Orta al Centro risultata la più votata alle ultime elezioni comunali del 15 maggio 2023. La giustificazione che viene avanzata per tale scelta è quella dell’utilizzo del criterio della rappresentanza consiliare numerica dei vari gruppi e non quello del consenso popolare percepito dalle liste presenti alla competizione elettorale. Una congiura di palazzo bella e buona insomma. Che si mette sotto i piedi la volontà popolare. Che si mette sotto i piedi la capacità e l’efficienza lavorativa del singolo assessore per la comunità ortese. Che premia invece manovre sottobanco al posto dei risultati ottenuti. Noi non ci faremo piegare”.

CRISI AMMINISTRATIVA IN VISTA E IL “CONTROLLO NELLE SEDI SOVRACOMUNALI”

Basta e avanza a Santillo e agli alleati per aprire immediatamente una crisi amministrativa. Chi ne uscirebbe distrutta? Orta al Centro. Come si fa a non capire che assist migliore non si poteva servire a chi voleva liberarsi di Villano e dei suoi accoliti? Come si può essere politicamente così sprovveduti da creare il “casus belli” per farsi cacciare? Il contenuto del documento va di male in peggio. “Se, come sembra dagli articoli di stampa, i giochi già dovessero essere stati fatti a nostra insaputa e alle nostre spalle, chiediamo al sindaco di comunicarlo ufficialmente e noi saremo pronti a farci da parte svolgendo la nostra azione amministrativa di indirizzo e controllo in ogni sede: dai banchi del consiglio comunale, dall’esterno, presso le istituzioni sovracomunali, in modo tale da spiegare ai cittadini e non solo, da dove e come nasce questa presunta crisi, per ora solo annunciata che calpesta la volontà popolare e il merito”. In primis: che senso ha chiamare in causa “le istituzioni sovracomunali”? È una minaccia? Orta al Centro è a conoscenza di qualcosa di illegale? In questo caso, a prescindere dal nuovo assetto consiliare, i vertici del gruppo dovrebbero recarsi dalla magistratura non ora, subito. In secundis: i cittadini hanno il dovere di sapere immediatamente “da dove e come nasce questa presunta crisi”. La verità non va detta a seconda di quanti posti si ottengono giunta, uno o due o tre. La verità va detta comunque. E con la massima fermezza. Chi sa parli ora o taccia per sempre.

Mario De Michele

IL DOCUMENTO DI ORTA AL CENTRO

I RISULTATI AMMINISTRATIVI ELENCATI



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