TORRE DEL GRECO – Tra gli imprenditori taglieggiati dai due gruppi criminali sgominati oggi dai carabinieri che hanno fatto luce sulle estorsioni nel porto di Torre del Greco  figurano ormeggiatori, titolari di rimesse per barche, il titolare di due distributori di benzina ed il socio di un bar.

Alcuni di loro hanno denunciato i responsabili delle estorsioni, rivelando che nell’estate del 2009, in seguito all’omicidio del boss Gaetano Di Gioia e alla scissione avvenuta all’interno del clan da lui capeggiato, gli operatori del porto furono costretti a pagare entrambi i gruppi criminali. Le dichiarazioni delle vittime, assieme a quelle di alcuni collaboratori di giustizia, sono contenute nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Francesca Ferri. Racconta per esempio il titolare dei distributori di benzina: “Peraltro Peppe Barallo, per conto di Mennella Antonio (entrambi destinatari dell’ordinanza, ndr) mi aveva detto di accelerare la richiesta estorsiva ai danni degli ormeggiatori, per anticipare eventuali altre richieste di Annamaria àstruscia o di Maria, la moglie di Gaetano di Gioia”. Il gip fa poi un’osservazione sul rapporto tra Barallo e Mennella, ricordando il bacio sulle labbra che i due si scambiarono in occasione dell’arresto di quest’ultimo: “In data 4/10/11 Mennella Antonio veniva tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza n. 587/11 ‘Ultimo Viaggio’ e mentre veniva condotto dai CC salutava De Blasio Giuseppe (nipote) e Barallo Giuseppe, presenti ai fatti, dicendo loro: ‘E’ stato Mauriziò (il collaboratore di giustizia Maurizio Magliulo, ndr) e poi salutava i predetti Barallo e De Blasio con un bacio sulle labbra, manifestazione di forte legame camorristico”.

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