di Isidoro Orabona

Dopo più di tre mesi dal suo insediamento, la nuova amministrazione comunale guidata da Franco Matacena, replica sotto marca di un sindaco indipendente, si trova ancora sulla linea di partenza, imbalsamata in un torpido immobilismo e alle prese con la caotica confusione che regna al suo interno. C’è solo da registrare, come attività svolta dalla proteiforme compagine di maggioranza e dalla giunta cosiddetta di alto profilo, la costituzione di piccole bancarelle di potere al servizio di cesarismi di rione, oltre all’insonne attività dei soliti noti indaffarati a crearsi legami, clientela e visibilità, indispensabili per certificare la loro esistenza e sopravvivere a se stessi. C’è poco da fare, quando i contenuti politici e operativi non ci sono si può solo annegare nelle parole e vagare nelle stanze dell’immaginario o nelle accondiscendenti reti social.
Oddio, qualcuno della multicolore compagnia, molto esperto nello scavarsi una nicchia come un topo nel formaggio, si muove freneticamente con i soliti e discutibili metodi, sui quali sarebbe quanto mai opportuno buttare più di un occhio per seguirlo nei vicoli oscuri di una tale sua attività.

C’è anche da prendere atto che da qualche giorno, estratto da Italia Notizie Online, circola in maniera virale un articolo, firmato dal direttore della testata Mario De Michele, il cui solo titolo già desta meraviglia e sconcerto: “Il vicesindaco Alfonso Oliva scrive ai creditori del Comune per liquidare i soldi“ (clicca qui). Giustamente, il direttore De Michele si è poi retoricamente chiesto: “Dov’è la distinzione tra politica e gestione? “. A questo più che legittimo e incalzante interrogativo, quelli della compagine di maggioranza (compagni di cordata ai quali Oliva senza alcun imbarazzo si è accodato, fingendo di dimenticare che appena ieri li dileggiava di continuo definendoli “dilettanti allo sbaraglio”) non hanno sinora dato una risposta né hanno accennato a una seppur minima giustificazione. Dello stesso Oliva, colto evidentemente da improvvisa sordità e mutismo, non sono giunte notizie nè lui si è prodotto in qualche precisazione. Né, peraltro, risulta che il sindaco sia intervenuto sul suo vice per, quantomeno, richiamarlo all’ordine e per dirgli che non è “normale”, anzi che è politicamente inqualificabile che proprio l’assessore al contenzioso, titolare di uno studio professionale di avvocato, scriva ai legali dei creditori del Comune per annunciare che l’Ente vuole saldare i propri debiti e, al tempo stesso, solleciti l’ ”egregio/ gentile collega…a prendere contatti con lo scrivente (Oliva, ndr) a mezzo mail “ per procedere “alla liquidazione di quanto dovuto”. Tutto ciò, come è evidente, rappresenta un grave e preoccupante fallo di invasione (nel calcio viene punito con l’espulsione), il quale, dovendo la politica mantenersi del tutto estranea ad atti di gestione corrente, confligge in maniera inammissibile e deflagrante con una doverosa, sana e trasparente conduzione dell’ indirizzo politico della cosa pubblica, della quale, peraltro, il Matacena ridens si era dichiarato garante nel corso della sua campagna elettorale. La vicenda, in effetti, appare come un arrembaggio clientelare che viola, come è stato opportunamente sottolineato da quell’articolista, principi elementari di diritto, di buona amministrazione e di deontologia professionale e politica. Affidabili voci di dentro hanno fatto trapelare la notizia secondo la quale nessuno della maggioranza è intervenuto perché Oliva, fuoriuscito da Fdi, come personale ”compenso” per organizzare una lista a sostegno di Matacena, aveva imposto e ottenuto da questi, con la benedizione del consigliere regionale Giovanni Zannini, la sottoscrizione di un documento che gli garantiva la nomina a vicesindaco e, soprattutto, ad assessore al contenzioso. E qui i fatti nella loro obiettiva e severa eloquenza circa un tale accordo e le relative modalità non richiedono puntualizzazioni di alcun genere. Si commentano da soli, ahinoi! Però, tali fatti, offrono lo spunto per ricordare che l’avvocato Oliva, per vicende sempre legate alla sua attività di avvocato, appena poco tempo fa si era posto all’attenzione generale. Un giornale online, infatti, all’indomani delle recenti elezioni amministrative, rivelò, senza mai essere stato smentito, che anni orsono il vivace avvocato era riuscito ad ottenere dal “Consorzio Idrico Terra di Lavoro” di Caserta incarichi che avevano comportato centinaia e centinaia di migliaia di euro per compensi professionali, liquidatigli in 30 comode rate mensili fino al 2018-inizi 2019. In quell’occasione molti dei suoi colleghi, però, misero in evidenza che, stranamente, uno di questi incarichi, risalente al 2014, ben ricompensato (Euro 70.000) e relativo a un giudizio davanti al Consiglio di Stato, risultava conferito malgrado Oliva all’epoca non fosse abilitato a quel patrocinio, avendo conseguito l’iscrizione nell’albo speciale previsto per la difesa davanti alle giurisdizioni superiori solo nel maggio del 2022, come riportato dal Consiglio nazionale forense. Per questa “singolarità” i suoi colleghi manifestarono meraviglia, curiosità e, alcuni di essi, anche divertito ma preoccupato compiacimento nei confronti di ”uno che ci sa fare”, come Oliva era stato definito da quel giornale online.

Resta infine da registrare che ora molti componenti della maggioranza e della stessa Giunta, infastiditi e preoccupati per questa censurabile “intromissione” nella liquidazione dei debiti comunali, approfittando anche del fatto che Oliva qualche giorno fa è stato contestato e abbandonato da uno dei due “suoi” consiglieri, stanno incalzando Matacena per indurlo a revocargli l’assessorato al contenzioso e la vice sindacatura. A parte ogni altra considerazione, sostengono costoro, la “forza” e la rappresentatività politica dell’ex urlatore del mantra “dilettanti allo sbaraglio”, ora però ammutolitosi, non giustifica in alcun modo la sua permanenza in quegli incarichi. Non resta quindi che attendere la decisione del sindaco, il quale di fronte a queste reazioni non può non avvertire l’inquietudine della sua stessa maggioranza, ma soprattutto non può ignorare il generale e profondo sconcerto della città. Se quindi si deciderà in un certo modo, assisteremo alla conclusione di una vera e propria metamorfosi: Oliva, passato da leader cittadino di Fdi a claquista e da attore principale a caratterista, finirà come semplice figurante.

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