E’ difficilissimo catturare un pesce in fuga a mani nude. Perche’ la capacita’ di fuggire con sorprendente rapidita’ dei pesci e’ stata sviluppata evolutivamente in milioni di anni, portando gli animali ad una abilita’ di accelerazione pari a dieci volte quella di gravita’.

Una propensione alla fuga che e’ stata studiata e mostrata nei dettagli attraverso un supercomputer da un team di ricercatori del Computanional Science & Engineering Laboratory all’Eth di Zurigo. L’indagine ha rilevato che i pesci in fuga adottano una strategia precisa: curvano il proprio corpo velocemente, formando una “c” che gli permette di porre la massima distanza tra se’ e il predatore. Il team ha ricostruito al computer l’idrodinamica che si nasconde dietro questo processo con l’aiuto di algoritmi basati sui fondamenti della biologia dell’evoluzione. Il supercomputer ha riprodotto le risposte di fuga delle larve di pesce zebra. I calcoli hanno portato all’elaborazione di precisi percorsi evolutivi della capacita’ di fuggire sviluppata dai pesci nel tempo. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Fluid Mechanics.

 

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