Google da suggerimenti ai cinesi sulle parole da usare o meno per evitare la censura del grande fratello nel paese del dragone. Normalmente quando in Cina si effettua una ricerca tramite il motore di ricerca di Google senza usare una vpn (ovvero un software, virtual private network, che consente di collegarsi ad internet tramite un ip straniero e quindi di sottrarsi al controllo) e si digitano parole considerate ‘sensibili’, la pagina non si apre e la connessione viene temporaneamente bloccata.

Il nuovo servizio Google consente ora agli utenti di sapere in anticipo che stanno digitando parole vietate, aiutandoli a trovare un’alternativa prima di arrivare al blocco della connessione. Attraverso il nuovo sistema nel caso in cui un utente stia per avviare una ricerca usando un termine potenzialmente a rischio apparira’ un avviso che dice che ”l’utilizzo di questo termine potrebbe bloccare la connessione e che tale interruzione e’ estranea al controllo di Google”. A questo punto l’utente ha la scelta di continuare la ricerca, a suo rischio, oppure di cambiare la chiave, utilizzando magari sinonimi non ‘sensibili’. Google non ha tuttavia affermato in maniera esplicita che la problematica sia connessa alla censura cinese, ma ha fatto sapere che i suoi tecnici hanno rilevato il problema correlato all’utilizzo di una certa quantita’ di termini, alcuni anche di uso molto diffuso. Tra questi ad esempio anche il carattere cinese ‘jiang’, che significa fiume ma che e’ anche un cognome piuttosto comune. Cosi’ si chiamava ad esempio anche l’ex presidente, Jiang Zemin. Cosi’ quando lo scorso luglio si diffuse la notizia, poi rivelatasi falsa, che Jiang Zemin era morto, il carattere venne bloccato e digitandolo si incorreva in problemi di blocco o interruzione della connessione.

 

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