SANTA MARIA LA FOSSA – Venerdì 29 giugno presso la sala consiliare del comune di Santa Maria la Fossa si svolgerà la conferenza stampa di presentazione dei campi antimafia “Terra di lavoro e dignità”. Nero e non solo! O.n.l.u.s. Arci, CGIL e SPI CGIL promuovono all’interno di un programma di campi nazionali, in collaborazione con “Estate liberi”, tre campi di lavoro dal 4 luglio al 4 agosto sui terreni confiscati alla camorra in località Meta e Mandroni nel comune di Santa Maria La Fossa e assegnati da Agrorinasce all’Associazione Nero e non solo! o.nl.u.s.
Il 7 luglio 2011 l’Associazione ha ottenuto in affidamento da Agrorinasce un terreno di cinque ettari sito nel Comune di Santa Maria La Fossa confiscato alla camorra, sul quale sarà realizzata una fattoria didattica all’interno della quale avviare produzioni ecosostenibili, attività didattiche, di formazione e di socializzazione, con particolare attenzione per i lavoratori immigrati impegnati nei campi della provincia di Caserta in condizioni di sfruttamento e di ricatto sociale.
In occasione della conferenza stampa verrà sottoscritto un protocollo d’intesa dai soggetti coinvolti nelle attività sul bene confiscato: Nero e non solo! O.n.l.u.s., Arci, CGIL, SPI-CGIL, Agrorinasce, il Comune di Santa Maria la Fossa, le associazioni Terra – pulita e la Proloco di Santa Maria La Fossa. Il protocollo potrà essere sottoscritto da tutti gli altri soggetti che in questo mese vorranno aggregarsi e condividere questa esperienza.
I CAMPI E I LABORATORI ANTIMAFIA si legano in modo indissolubile ai terreni confiscati alla criminalità organizzata, sono la naturale conseguenza della filosofia della confisca: restituire i beni alla comunità, renderli vivi, animarli per azioni di democrazia e giustizia sociale. I luoghi, un tempo simbolo del potere mafioso, non solo divengono liberi e produttivi, ma sono abitati – attraverso l’esperienza dei campi- da centinaia di giovani (e non solo) per quasi tutto l’anno. Momenti di impegno e di formazione per costruire società.
L’intuizione di Pio La Torre, pagata con il sacrificio della vita, e la legge di iniziativa popolare, supportata da un milione di firme di cittadine e di cittadini, divenuta la “109/96”, sono strumenti ancora oggi profetici. Hanno cambiato il modo di lottare contro le mafie: sottrarre a queste organizzazioni criminali il patrimonio accumulato illecitamente è importante perché combatte la ragione stessa della loro origine e azione.
Restituire i beni alla collettività significa allargare la responsabilità. Ma ciascuno deve fare la sua parte: per evitare l’isolamento di chi gestisce i beni e proteggere le terre e le abitazioni.
Con l’organizzazione dei campi vogliamo restare sulle strade di Pio La Torre e di tutte quelle donne e quegli uomini che non sono rimasti indifferenti.
Lo facciamo a modo nostro, favorendo la partecipazione, attivi e responsabili oggi, perché ne siamo convinti, migliorando il presente, ci assicuriamo il futuro.
Quest’anno i campi sono dedicati in particolare al politico siciliano Pio La Torre, ucciso dalla mafia 30 anni fa. Ai Campi di lavoro partecipano giovani di tutta Italia e accoglieranno, alternati nei vari turni, oltre 700 volontari che contribuiranno al lavoro quotidiano dei soci della cooperativa siciliana ‘Lavoro e non solo’, del consorzio calabrese ‘Terre del Sole’, dell’associazione campana ‘Nero e Non Solo’ e della cooperativa ‘Libere terre di Puglia’. In occasione dei campi saranno promosse attività di animazione e sensibilizzazione del territorio, fondamentale per contrastare le mafie.