Arrivano i tagli alla spesa a doppia firma Bondi-Monti: il governo è pronto a varare, a costo di far durare a oltranza il Consiglio dei ministri riunito dal tardo pomeriggio a Palazzo Chigi, il decreto legge sulla spending review con l’obiettivo tra l’altro di evitare l’aumento dell’Iva.

L’innalzamento slitta da ottobre di quest’anno a luglio 2013 ma nell’ultima bozza circolata l’Esecutivo mette nero su bianco l’impegno di sterilizzare l’aumento tout court. Nel giorno del via libera due restano i capitoli principali aperti: la sanità e la scuola. Nonostante infatti la riduzione degli ospedali più piccoli sembrerebbe vicina a essere scongiurata la riorganizzazione decisa dall’Esecutivo (che comunque riduce le strutture ospedaliere nel medio termine) scatena la rivolta delle Regioni, e di conseguenza il malumore del ministro della Salute Renato Balduzzi, che parlano di “tagli insopportabili” (aggiungendo di essere pronte a appellarsi a Napolitano) e fa alzare la voce anche al Partito democratico. “Non accettiamo – mette in guardia il segretario dei Democratici Pier Luigi Bersani – tagli alle prestazioni sociali e ai servizi essenziali dei comuni”. E così in serata la riduzione di 200 milioni di euro delle risorse destinate all’Università anche se non ancora cancellata torna a essere materia di discussione e c’é chi giura, tra i ministri, che sia destinata alla fine a saltare. Anche perché nonostante il ministero dell’Istruzione respinga qualsiasi “collegamento” il contemporaneo stanziamento di una cifra identica a favore delle scuole paritarie non è certo una scelta che possa appianare le divergenze. Fronte meno caldo ma comunque in fermento anche quello della giustizia, dove i tribunali più piccoli saranno cancellati. Domani infatti sono previsti, fanno sapere i sindacati, presidi in tutta Italia per chiedere “l’apertura del confronto mancato fino ad oggi”. Chi invece non protesta perché qualche vittoria è riuscita a ottenerla è il settore della Difesa, che ha visto saltare dall’ultima versione del decreto la sforbiciata di 100 milioni agli armamenti e quella per le vittime dell’uranio impoverito. La fase due della spending review (stando alla suddivisione del premier, secondo cui la prima è alle spalle con il taglio dei dipendenti a Palazzo Chigi e la seconda dovrà arrivare con un nuovo provvedimento questa estate) vede poi confermate tutte le misure sul pubblico impiego, dalla riduzione dei ticket restaurant a quella della pianta organica per funzionari (-10%) e per dirigenti (-20%). Ma non solo. Tra le novità dell’ultima ora spunta la ‘pagella’ per gli impiegati, che d’ora in poi saranno quindi valutati anche “individualmente”. Approvato questo provvedimento, all’Esecutivo resterà però ancora da portare a termine tutta la riorganizzazione della macchina statale periferica, taglio delle province compreso che alla fine sembra non aver trovato posto in questa prima tranche.

 

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