“Sin dal primo momento l’Italia dei Valori ha denunciato l’incredibile inaffidabilità industriale e finanziaria di chi come la Dr Motor si proponeva di acquistare prima la Irisbus di Avellino e poi la Fiat di Termini Imerese. Fa sorridere che il governo ci arrivi soltanto oggi. Non serviva un genio, infatti,
per capire che bisognava verificare la serietà industriale e patrimoniale di questa azienda. Invece, in tal modo, i lavoratori hanno perso un anno e ancora si dà spazio ad un imprenditore come Di Risio che si propone come portavoce degli interessi industriali di fantomatici cinesi”. Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. “L’IdV ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica che ha aperto un fascicolo su Di Risio e sarebbe il caso che anche il governo aprisse un fronte legale per chiedere i danni a chi, fino ad oggi, ha venduto fumo. Su Termini Imerese siamo punto e a capo: è la Fiat per prima che deve offrire una soluzione industriale. A questo punto, la proposta dell’IdV presentata in Parlamento dall’attuale sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e dal presidente Antonio Di Pietro torna ad essere l’unico percorso possibile per la ricerca di un’alternativa. E’ necessario che il governo la smetta di permettere a Marchionne di fare quello che vuole con i soldi pubblici. Ci sono tanti industriali in difficoltà che non ricevono un euro di denaro pubblico ma combattono sul mercato con investimenti, innovazione e ricerca. Sono questi gli imprenditori che vanno interpellati. Inoltre, vanno create le condizioni per l’ingresso nel Paese di un altro produttore di auto, che sia alternativo alla Fiat e che sia in grado di costruire macchine ad alto valore aggiunto e a basso impatto ambientale”.