I socialdemocratici tedeschi hanno scelto: il lato debole di Angela Merkel, in vista delle prossime elezioni, sono le banche. E così prima di andare in baby-pausa, il leader del partito e futuro papà Sigmar Gabriel attacca la cancelliera rilasciando inquietanti affermazoni sulla fragilità del sistema creditizio tedesco. Parole che non sono affatto piaciute al governo. “Populismo a basso costo”, è la reazione secca dell’esecutivo, nelle parole del ministro dell’economa Wolfgang Schaeuble, in un’intervista alla Bild.

La politica interna tedesca è sempre più segnata dal dibattito sulla crisi dell’euro. E dunque anche oggi la scena si é divisa sulla opzione di un’uscita della Grecia dall’euro, e sull’attacco sui mercati contro Madrid. Il governo esclude, secondo la Sueddeutsche Zeitung, un terzo pacchetto di aiuti ad Atene. E’ ancora una volta una fuga in avanti del vicecancelliere liberale Philipp Roesler, secondo il quale “una uscita di Atene dalla moneta unica non suscita più terrore da tempo”, a scatenare una ondata di polemiche. Il portavoce del governo tenta di ammorbidire i toni, ma è in palese imbarazzo in conferenza stampa : “Il governo oscilla fra speranza e scetticismo, aspettiamo la Troika”, spiega Georg Streiter. Mentre Schaeuble dalle pagine della Bild assicura che la Spagna non è la Grecia, e che i soldi dati in prestito saranno certamente restituiti. Insomma è la crisi dell’euro a dominare il dibattito politico e sarà questo il tema su cui gli elettori tedeschi voteranno nel 2013. Gabriel ne ha scelto un aspetto: le banche. Un tema emerso già nei giorni scorsi, quando il leader socialdemocratico aveva detto che l’Esm (il futuro strumento di salvataggio europeo) sarà di fatto accessibile agli istituti di credito in base alle decisioni prese nell’Ultimo Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. E se Merkel vuole fare il gioco delle banche non potrà contare sull’aiuto dell’opposizione, finora responsabilmente venuta in soccorso su voti decisivi su fiscal compact (l’intesa sulla disciplina di bilancio), Esm e gli stessi aiuti a Madrid, é il ragionamento dei socialdemocratici. Il sistema creditizio tedesco, secondo il leader Spd, non è sotto controllo, “‘va domato”. “Con il populismo a basso costo non saremo all’altezza della complessità di questi temi – è stata la netta replica di Schaeuble, che ha risposto con una stoccata sul lassismo delle regolamentazioni bancarie dell’epoca del governo targato Spd. “La banche in una società hanno una funzione importante e anche una particolare responsabilità. Ci sono stati eccessi e comportamenti sbagliati in passato e noi siamo intervenuti a riguardo – ha aggiunto Schaeuble -. Fa rabbia qualche volta il fatto che molte cose procedano a rilento. Ma non si può affatto dire che il sistema bancario in Germania sia fuori controllo”.

 

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