Nella mattinata del 10 agosto 2012, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di Giuseppe Del Vecchio, cl.’80 da Casal di Principe, uno degli attuali reggenti della fazione Schiavone del clan “dei casalesi”, ritenuto responsabile di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Il provvedimento è scaturito da una attività d’indagine, grazie alla quale in soli 20 giorni, mediante riscontri tecnici, servizi sul territorio e penetrante attività informativa, i Carabinieri sono riusciti ad acquisire gravi e concordanti elementi di colpevolezza a carico del predetto accusato di aver posto in essere condotte estorsive ai danni del titolare di una attività commerciale operante nell’agro aversano, mediante ripetute visite presso l’attività commerciale ed anche nel corso di incontri occasionali al fine di costringerlo a versare una tangente di complessivi 30.000 Euro (15.000 subito e 5.000 nelle canoniche scadenze di ferragosto, Natale e Pasqua).

Le dichiarazioni rese dal recente collaboratore di giustizia Salvatore Venosa, che da ultimo rivestiva una funzione apicale nel clan “dei casalesi”, hanno arricchito il provvedimento restrittivo di importanti elementi relativi allo spessore criminale assunto dall’odierno fermato nell’ambito del sodalizio casalese. Del Vecchio infatti, costituiva, unitamente allo stesso Venosa ed a Oreste Reccia (fermato il 31 agosto u.s.), il vero e proprio “direttorio” del clan ed era deputato alla gestione della cassa comune ed al pagamento degli stipendi agli affiliati sottoposti al regime del “carcere duro” (art. 41bis O.P.).

Del Vecchio, tra l’altro, è figlio di un affiliato storico del clan, Antonio Del Vecchio cl.’54, che attualmente sta scontando una condanna all’ergastolo.

La scelta di procedere con tempestività, con un provvedimento cautelare d’urgenza, è stata dettata dall’impellente e improcrastinabile necessità di interrompere le azioni delittuose nonché evitare ripercussioni ai danni della vittima.

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