Il governo annuncia un possibile ricorso alla Consulta per contestare i provvedimenti della magistratura che rischiano di portare alla chiusura degli impianti dell’Ilva di Taranto. I partiti si dividono su questo delicato tema mentre l’associazione magistrati (Anm) reagisce difendendo il proprio operato (“doveroso intervenire”) e ammonendo a rifuggire da “logiche di scontro, che rischiano di alimentare tensioni e non giovano all’individuazione di una giusta soluzione, nell’interesse dei cittadini”.
Parole a cui replica il ministro dell’ambiente Corrado Clini precisando che ‘Non c’é uno scontro con la magistratura ma piuttosto “un confitto su due temi”. “Da un lato – spiega Clini – il Governo ha assunto l’iniziativa e ha concordato con azienda e la Regione Puglia un programma per il quale il risanamento avvenga senza pregiudicare la continuità produttiva. L’ordinanza del Gip prevede invece la chiusura e questo è in evidente conflitto con l’iniziativa di Governo. Mario Monti, sollecitato anche da ‘ABC’, decide dunque di prendere il ‘boccino’ sull’Ilva molto preoccupato, si ragiona in ambienti parlamentari della maggioranza, dei rischi di un effetto domino che la chiusura di Taranto potrebbe comportare su altri siti italiani del grande gruppo. E, dopo aver sentito il parere dei ministri competenti, dell’ufficio legale della presidenza del Consiglio e dell’avvocatura dello Stato, pensa, a sorpresa, di fare questa mossa forse, è il commento che circola sempre in ambienti della maggioranza, confidando anche in un ripensamento del Gip. L’ipotesi sarebbe quella di sollevare il conflitto di attribuzione per ‘menomazione’ della politica industriale del governo. L’obiettivo è quello di chiudere al più presto e positivamente la vicenda che potrebbe portare al blocco di uno dei più importanti poli siderurgici d’Europa a vantaggio – è uno dei timori del Governo – di altri paesi come la Cina e la Germania, già pronti a rilevare le commesse cui l’Ilva non potrebbe fare più fronte in caso di chiusura degli impianti. Anche i sindacati scendono sul piede di guerra, gli operai bloccano la strada statale Taranto-Brindisi. A Taranto il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante, incontrando i sindacati, annuncia che l’azienda farà ricorso in ogni sede, anche alla Cassazione, ritenendo “inopportuni e inadeguati”i recenti provvedimenti del Gip ma al contempo dichiara disponibilità a venire incontro alle richieste dei custodi giudiziali nominati dal gip di Taranto. Ad annunciare l’intenzione del governo di ricorrere alla Consulta è stato stamattina il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà secondo il quale “la tutela della salute e dell’ambiente è un valore fondamentale che anche il governo vuole perseguire però alcune volte – spiega – queste sentenze non sembrano proporzionate al fine legittimo che vogliono perseguire”. Tutelare occupazione e salute è la preoccupazione del Guardasigilli Paola Severino secondo la quale é necessaria una soluzione per contemperare esigenze diverse. In attesa dell’arrivo a Taranto dei ministri Passera e Clini inviati dal premier, il pomeriggio registra un duro botta e risposta tra l’Anm e il ministro dell’Ambiente che domani riferirà alla Camera, così come aveva richiesto l’esponente dell’Idv Francesco Barbato che in mattinata chiedeva risposte occupando simbolicamente l’ufficio di presidenza di Montecitorio. “Non stiamo parlando di un’officina ma di un ciclo che per essere spento e messo in sicurezza richiede tra 6 e 8 mesi” osserva Clini secondo il quale “la valutazione dell’Anm è molto parziale perché gli interventi a Taranto sono in corso da tre anni. A marzo abbiamo riaperto la procedura per altre misure precauzionali, l’amministrazione è attiva e sta lavorando”, assicura. “La critica dei provvedimenti giudiziari è pienamente legittima – era stata la posizione dell’Anm – e costituisce anche uno stimolo all’operato della magistratura purché essa sia corretta e obiettiva, senza mai trascendere in giudizi che attengono alla sfera personale e privata”. A fianco del governo si schiera il Pdl con Gaetano Quagliariello che dichiara perplessità sull’ordinanza del Gip e giudicando con Stefano Saglia “giusto” il ricorso alla Consulta annunciato dal Governo. Anche per il Pd, con Stefano Fassina, “la produzione non va fermata. Ma l’opposizione attacca con Antonio Di Pietro dell’Idv che accusa il governo e i partiti di difendere “logiche di profitto” e la Lega per la quale una soluzione c’é (serve un dl come per Acerra) ma il governo è in vacanza. Anche i Verdi scendono sul piede di guerra “pronti a ricorrere alla Corte di Giustizia europea “contro le ingerenze dell’Esecutivo nei confronti dei magistrati sulla vicenda Ilva”.