NAPOLI – Nessuna sorpresa alla scadenza, avvenuta alla mezzanotte di ieri, del termine di un mese per l’emersione dal lavoro irregolare di cittadini stranieri previsto dal Decreto Legislativo 109 del 2012. Napoli e provincia, come già emerso nei primi dieci giorni di sanatoria, si piazzano al primo posto in Campania, il terzo in Italia (dopo Milano e Roma, ndr), con 11.111 domande presentate allo Sportello Unico per l’Immigrazione; segue Salerno, sesta a livello nazionale con 3442 domande di emersione, mentre la provincia di Caserta, che rispetto al Cilento ospita un numero di stranieri extracomunitari privi di permesso di soggiorno di gran lunga superiore – solo nel Comune di Castel Volturno la stima è di circa 8mila immigrati irregolari – si piazza terza in Campania, nona in Italia, con 3040 domande.
Avellino e Benevento sono fanalini di coda con, rispettivamente, 256 e 149 richieste di regolarizzazione. Numeri cresciuti nelle ultime due settimane, dopo l’interpretazione estensiva fornita ad inizio ottobre dall’Avvocatura Generale dello Stato della controversa norma del Decreto 109 che chiedeva allo straniero di dimostrare la sua presenza in Italia al 31 dicembre del 2011 solo con certificazione proveniente da istituzioni pubbliche (Questura, presidi sanitari, ndr); prescrizione che non aveva permesso a molti clandestini di presentare domanda. L’avvocatura ha invece ampliato lo spettro di certificazioni idonee, comprendendo anche le schede telefoniche italiane possedute al 31 dicembre, o gli abbonamenti presso mezzi pubblici. Dato emblematico proprio quello di Caserta: al 25 settembre erano appena 394 le domande di sanatoria presentate. Le richieste verranno ora analizzate dalle Questure, dalle Direzioni Territoriali del Lavoro e dall’Inps che emetteranno pareri vincolanti, quindi in caso di uniformità nei giudizi le varie prefetture convocheranno datori e lavoratori per la firma del contratto. La procedura, tra presentazione della domanda e pagamento dei contributi pregressi (pari e a sei mesi, ndr), ha un costo massimo di 3mila euro. “La sanatoria, sia nel Casertano che nel resto dell’Italia, é stata un autentico flop, tra l’altro annunciato – spiega la responsabile del Dipartimento Immigrazione della Cgil Caserta Emanuela Borrelli – i tempi previsti dal decreto erano troppo stretti e il Governo non ha preso neppure in considerazione la richiesta di proroga dei termini presentata da noi e da altre associazioni; c’era inoltre troppa confusione sotto il profilo della certificazione richiesta, e ciò ha scoraggiato tanti stranieri. Solo nell’ ultima settimana c’é stato un boom di domande”.