Nove arresti. E’ questo l’esito di un’operazione dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro che, dalle prime luci dell’alba, stanno eseguendo perquisizioni ed arresti al termine di un’indagine, durata un anno e mezzo, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ha consentito di sgominare un sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di stupefacenti. Nove le persone in manette.

L’attivita’ investigativa, spiega una nota dei militari, ha avuto origine dall’arresto di una cittadina brasiliana. Numerose le perquisizioni in corso anche con l’ausilio dei cani antidroga. I primi quattro arresti sono stati eseguiti nel corso delle indagini, in flagranza di reato. Cinque sono invece le persone, tra i 33 e i 57 anni, raggiunte oggi dalla misura cautelare degli arresti domiciliari emesse dal Gip del Tribunale di Roma che ha accolto la richiesta del Pm della Dda di Roma. L’operazione e’ stata convenzionalmente denominata ”Fortaleza”, dalla citta’ brasiliana di provenienza della giovane donna che il 20 febbraio 2010, giunta in Italia con un volo, a seguito di un malore fu notata da una pattuglia di Carabinieri che l’accompagno’ presso l’Ospedale Santo Spirito. Dagli accertamenti sanitari, risulto’ che occultava nell’apparato digerente 65 ovuli in lattice contenenti sostanza stupefacente del tipo cocaina del peso complessivo di 300 g., con una percentuale di purezza che superava l’80%. Le attivita’ investigative che ne sono conseguite, condotte anche con l’ausilio di mezzi tecnici, hanno consentito di individuare un sodalizio criminoso ben radicato nella Capitale ed operante nei quartieri Magliana – Portuense – Aurelio – dedito al traffico di cocaina, hashish e marijuana. Dalla donna ”corriere” si e’ arrivati a ricostruire una radicata ”filiera” dello spaccio che immetteva consistenti quantita’ di droga sulla piazza romana. In particolare i soggetti coinvolti avevano allestito un vero supermercato della droga all’interno di un centro sportivo in zona Trullo, divenuto punto di riferimento di assuntori che, previo appuntamento telefonico, ricevevano le dosi giornaliere.

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