Il Comitato per la candidatura di Matteo Renzi ha presentato un esposto all’Autorità garante per la protezione dei dati personali sulle norme per il voto alle primarie. Lo conferma lo stesso Comitato per Matteo Renzi. Nell’esposto si sottolinea, tra l’altro, che il regolamento adottato il 19 ottobre scorso “rischia di determinare alcune violazioni” alla legge sulla privacy “in relazione alle quali si chiede l’intervento” dell’Autorità.
L’obiettivo, si aggiunge, “é che anche nell’interesse stesso dei partiti” che fanno parte della coalizione di centrosinistra “le primarie si svolgano nel pieno rispetto della legge, senza violazione della legge sulla Privacy”. In particolare, nell’esposto si pone l’accento sul fatto che il regolamento “si presta ad essere interpretato ed applicato” nel senso di “imporre a chi desidera partecipare alle primarie il rilascio di un consenso alla diffusione o pubblicazione dei nomi dei sottoscrittori del pubblico appello e degli iscritti nell’albo degli elettori”. Questo, si sottolinea ancora, significherebbe “chiedere come condizione vincolante per la partecipazione il consenso alla diffusione o pubblicazione di un dato personale certamente sensibile, perché legato alla messa in atto di comportamenti che implicano la manifestazione di opinioni politiche o consistono essi stessi in manifestazione di opinioni politiche”.
Il regolamento per le primarie rischia di violare la legge della Privacy a partire dal “principio fondamentale” che garantisce che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, con particolare riferimento “alla riservatezza e al diritto alla protezione dei dati personali”. E’ quanto si legge nel ricorso presentato dal Comitato per la candidatura di Matteo Renzi presentato All’Autorità garante per la protezione dei dati personali.