Dopo la sentenza della Corte d’Appello di Roma che ha condannato la Fiat a riassumere nello stabilimento di Pomigliano 19 lavoratori della Fiom, Sergio Marchionne ha annunciato, con il suo solito sorrisino ebete, che ne manderà in mobilità altrettanti.
Secondo l’amministratore delegato del Lingotto, la fabbrica è satura rispetto alla domanda. Che arroganza. Che schifo. Dopo essersi divorato migliaia di miliardi di soldi pubblici (finanziamenti elargiti molto volentieri da governi amici e amici degli amici), e dopo aver discriminato 145 operai Fiom, la Fiat ha l’impudicizia di annunciare che per reintegrare i lavoratori “tagliati” illegittimamente ne dovrà licenziare altrettanti. Una vergogna.
Non a caso è stata immediata e veemente(?) la reazione del ministro Passera che ha tuonato, esprimendo il massimo del suo disappunto: “E’ una decisione che non mi è piaciuta”. Qualche altro esponente del governo ha avuto l’ardire di definire “birichino” l’Ad di Fiat. I più esagitati lo hanno apostrofato con un violentissimo: “Birbantello”. Il colpo letale lo ha sferrato la Fornero, che ha mostrato i denti (e non è stato un bel vedere): “Marchionne deve soprassedere”.
Anche in questo caso il governo Monti ha dato il meglio di sé. Peccato, però, che a nessuno dei ministri sia venuto in mente di dire: “Marchionne va a cagare”.
cyrano