NAPOLI – La giunta distrettuale dell’Anm replica al documento diffuso ieri dalla Camera Penale di Napoli a proposito dell’arresto dell’avvocato Salvatore Maria Lepre, accusato di millantato credito e detenuto a Poggioreale. In un documento a firma del presidente, Francesco Cananzi, e del segretario, Tullio Morello, i magistrati esprimono “disappunto” per la nota della Camera penale, che “enfatizza l’eccessivo ricorso alla carcerazione preventiva da parte della magistratura napoletana”.

“Anche recentemente gli organi di stampa – scrive l’Anm -, a riprova della infondatezza delle accuse della Camera penale, hanno evidenziato come l’adozione di provvedimenti cautelari detentivi avvenga in misura largamente inferiore alla richieste, a dimostrazione di un vaglio scrupoloso e critico da parte dell’organo giudicante. La magistratura associata si è sempre astenuta dall’intervenire in occasione di indagini che hanno coinvolto appartenenti all’ordine giudiziario, anche quando sottoposti alla custodia in carcere, evitando difese corporative e non ha mancato, poi, di stigmatizzare la gravità di tali comportamenti, se accertati. Di ben diverso tenore – si legge ancora – il documento della Camera penale che, invece, interviene nell’ambito del processo appena iniziato, contestando l’adeguatezza della misura cautelare e la legittimità delle intercettazioni, sostituendosi così alla difesa tecnica, che solo nel processo deve esercitare le sue prerogative. A fronte di una reazione emotiva della Camera penale, la Giunta dell’Anm esclude che la vicenda offuschi l’immagine dell’avvocatura napoletana e pertanto non comprende i toni, i contenuti e le conclusioni del documento in questione. “La magistratura associata – conclude l’Anm -, certa del sereno operato dei magistrati titolari del procedimento, valuta assolutamente ingiuste ed immotivate le accuse di spettacolarizzazione delle indagini mosse dalla Camera penale di Napoli”.

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