ACERRA – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Insorgenza Civile “Questa mattina in zona Montefibre, ad Acerra, si è svolto un presidio di protesta del Coordinamento fuochi, Donne del 29 agosto, Comitato zero rifiuti industriali, Movimento5Stelle, Insorgenza Civile, per dire basta all’attività dell’Industria Friel (Centrale a Biomassa), un impianto altamente inquinante, autorizzato dalla Regione, senza V.I.A. (valutazione di impatto ambientali). Come è noto alcuni comitati ambientalisti hanno fatto ricorso al Tar, che a giorni dovrebbe emettere la sentenza. Ma intanto nel corso del presidio si è chiesto di sospendere immediatamente l’attività della Friel che sta inquinando tutta l’area e le falde acquifere, per altro già compromesse da altri impianti avvelenanti.

La protesta nasce anche a seguito di analisi tossicologiche fatte in maniera privata dalle quali è stato rilevata una quantità di policlorobifenili (PCB) impressionante, ossia inquinanti che risultano tossici quanto e più della diossina, come emerge dalle rilevazioni fatte su campioni di olio di palma e altro prelevati sia all’interno del cantiere che delle cisterne. Una quantità di gran lunga superiore a quella presente nella zona di Brescia dove c’era l’unico stabilimento di produzione, brevettato dalla Monsanto, la Caffaro, che ha terminato l’attività nel 1983. Il caso Brescia è stato uno dei maggiori casi a livello mondiale di contaminazione da PCB nelle acque e nel suolo, in termini di quantità di sostanza tossica dispersa, estensione del territorio contaminato, numerosità della popolazione coinvolta, durata della produzione. I valori rilevati dalla ASL bresciana sono dal 1999, anche 5000 volte al di sopra dei limiti fissati dal DM 471/1999 (livelli per area residenziale, 0.001 mg/kg). A seguito di quella ed altre indagini, a giugno 2001 viene presentata una denuncia di disastro ambientale alle Procura della Repubblica di Brescia. Altre indagini a campione sulla popolazione bresciana adulta hanno evidenziato che i residenti di alcune aree urbane hanno valori di PCBemia superiori anche di 10-20 volte rispetto quelli di riferimento. Comitati e movimenti dunque, anche perché i valori rilevati da analisi private sono risultati addirittura superiori, sono scesi in piazza dicendo No ai veleni e all’ulteriore gravissimo pericolo a cui si sta sottoponendo la salute delle persone e del territorio”.

 

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