Nonostante l’imminente partenza per il Mali il presidente francese Francois Hollande è riuscito a ‘piegare’ Google, il colosso americano del web, nella lunga diatriba legata alla remunerazione degli editori francesi da parte dei motori di ricerca. Al termine di un incontro a Parigi tra il capo dello Stato e il numero uno di Google Eric Schmidt – che ha messo la parola fine a oltre due mesi di difficili negoziati – l’Eliseo ha annunciato in particolare la creazione di un “fondo di 60 milioni di euro”, interamente finanziato dal colosso americano, che avrà lo scopo di “facilitare la transizione della stampa verso il mondo digitale”.
Il consiglio di amministrazione del Fondo sarà composto da rappresentanti di Google, dell’editoria, ma anche da personalità indipendenti. Mentre il suo utilizzo sarà controllato da un organo esterno e indipendente. Il Fondo sarà aperto a tutti i siti di informazione generalista e politica. “Il suo compito sarà di selezionare i progetti meritevoli che riceveranno un aiuto”, spiega Marc Schwartz, il mediatore del governo francese per la trattativa con Google. L’accordo firmato a Parigi prevede anche un “partenariato commerciale” di una durata di cinque anni. Obiettivo? Aiutare la stampa a svilupparsi su internet, “accrescendo i suoi redditi on-line”, ha precisato un portavoce di Google. Per Schmidt, quello firmato oggi è “un accordo storico, nell’interesse del popolo francese”. “Meglio un accordo che una legge”, ha aggiunto.
Lo scorso novembre – nel corso di un incontro all’Eliseo – Hollande aveva lanciato un avvertimento al numero uno di Google, chiedendogli di aprire al più presto una trattativa con gli editori e giungere a una soluzione sul problema dei contenuti della stampa on-line, se non voleva incorrere nella temutissima ‘Google tax’. La scadenza delle trattative era stata fissata in un primo tempo al 31 dicembre scorso, ma Parigi ha poi concesso un mese ulteriore per giungere a una soluzione. Per il ministro dell’Economia digitale, Fleur Pellerin, la somma di 60 milioni di euro è “molto soddisfacente.
Non è una pura sovvenzione. E’ un aiuto alla trasformazione in modo che gli editori della stampa possano modernizzare i loro modelli economici”. “L’insieme degli editori dell’informazione generalista e politica si rallegrano per l’accordo raggiunto con Google – afferma da parte sua Nathalie Collin, presidente dell’associazione degli editori che ha partecipato alla trattativa – questo accordo è una prima mondiale e consentirà agli editori (…) di andare avanti nella loro mutazione digitale”. Per molto tempo, gli editori francesi, italiani e tedeschi hanno fatto quadrato per chiedere di tassare il colosso di Mountain View, visto che grazie ai loro contenuti il gigante americano del web genera profitti colossali, senza contropartita