Una pompa di benzina, con relativi impianti e bar annesso, e’ stata sequestrata dalla Guardia di finanza di Palermo, su disposizione della Procura a Cinisi (Palermo).

Dalle indagini e’ emerso che l’impresa, intestata ad un prestanome, era in realta’ nella disponibilita’ di una persona condannata per mafia e ritenuta vicina all’ex boss, ora pentito, Gaspare Spatuzza. Il valore dell’azienda sequestrata e affidata ad un amministratore giudiziario e’ di 2 milioni di euro. Nell’ambito dell’inchiesta due persone sono indagate per intestazione fittizia di beni aggravata dall’avere agevolato Cosa nostra. La Finanza, che da tempo controlla attivita’ imprenditoriali simili, ha anche scoperto un’organizzazione criminale che truccava i dispositivi di somministrazione delle colonnine degli impianti di carburante in modo da erogare almeno il 10% in meno di prodotto rispetto a quello indicato dal display. Nella stessa indagine era emerso che il sistema era stato messo in atto persino all’interno dei depositi dell’Amia, l’ex municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti urbani.

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