“Grillo vuole il governissimo Pd-Pdl per gridare all’inciucio. Non l’avra’”. Nel giorno in cui Beppe Grillo ha riservato anche a lui il ‘trattamento Bersani’ (scherno e contumelie sul suo blog) Nichi Vendola non si scompone e ribadisce, in un’intervista a l’Unita’, che l’attuale impasse politico puo’ “rappresentare una grande occasione per il cambiamento del Paese”.

“Grillo – spiega Vendola – non rappresenta nessuna delle varianti del passato, non si puo’ ragionare come se fosse Mastella o Bertinotti. Non si puo’ inquadrare dietro le regole del condominio di Montecitorio, in uno schema classico di alleanze. Si puo’ soltanto porlo di fronte alle sue responsabilita’, metterlo davanti ai dolori e alle pene dell’Italia e proporgli un governo di programma di elevatissima qualita’ e riforme audaci. E poi vedere che succede. Bisogna rovesciare lo schema che Grillo persegue, un governissimo che gli consenta di gridare al mega-inciucio e di tornare alle urne col vento in poppa. Lui deve decidere se predilige i calcoli elettorali, o gli interessi del paese”. “Il Pd – spiega Vendola, volgendo lo sguardo verso Bersani – ha pagato per intero il conto delle cosiddette riforme di Monti. Vedo che qualcuno ora cerca di buttare la croce addosso a Bersani. Ma la sua croce era Monti e sono molti quelli che gliel’hanno messa sulle spalle…”. Il fenomeno 5 stelle, “e’ un magma, un fiume in piena, dove accanto all’acqua limpida scorrono pure i detriti. Questo fiume puo’ creare gravi danni, o diventare un motore di trasformazione”. Grillo “ha paura di atterrare nel paese dei politici, teme di perdere la verginita’ delle origini”. “Noi – aggiunge Vendola – dobbiamo puntare su un’agenda di riforme shock… Nessuno intende rinunciare all’agenda del centrosinistra. E tuttavia, dalla riforma della politica alla lotta anti-corruzione, dall’ambiente ai beni comuni, le due agende possono sfiorarsi, come accadde ai tempi del referendum del 2011. Non abbiamo altra strada”. Monti? “Resta sempre il numero uno, stavolta degli sconfitti”. La guida di un governo aperto ai grillini, “in prima battuta dovrebbe spettare a Bersani”. Chi dovrebbe farne parte? “Penso a un gruppo di anti-tecnici, a un governo senza i leader del centrosinistra, a personalita’ che si sono battute per i beni comuni e la difesa della Costituzione. Questo e’ il consiglio che ho dato a Bersani”.

 

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