A Scala dei Turchi l’ecomostro non c’è più. Le ruspe hanno buttato giù lo scheletro di 6 mila metri cubi che da 24 anni deturpava la splendida spiaggia, che potrebbe a questo punto ottenere il riconoscimento dell’Unesco. I lavori di raccolta dei cumuli di macerie e di demolizione della piattaforma proseguiranno domani. “L’abbattimento dell’ecomostro che per troppo tempo ha deturpato una meraviglia come la Scala dei Turchi è un altro passaggio significativo nella guerra contro l’abusivismo e rappresenta un segnale importante verso una ritrovata cultura della difesa del nostro ambiente” afferma il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.

“Che una delle spiagge italiane più incantevoli – aggiunge Orlando – sia rimasta sfregiata per un quarto di secolo è un delitto contro la bellezza di questo Paese che non dovrà mai più ripetersi. La tutela della natura e del paesaggio deve diventare un obiettivo primario per un Paese come l’Italia il cui sviluppo non potrà mai prescindere dalla valorizzazione dei propri territori”. “E’ sempre più evidente la necessità – conclude il ministro – di procedere alla definizione di un’iniziativa legislativa che in Italia ponga limiti chiari al consumo di suolo”.

Legambiente – che denunciò nel 1990 la speculazione edilizia, ottenendo due anni dopo il blocco dei cantieri e il sequestro – e Fai festeggiano insieme questo abbattimento storico, di grande importante per la Sicilia e per l’Italia tutta. “La vera notizia è l’inversione di tendenza che segna questa demolizione – ha commenta il presidente di Legambiente Sicilia Mimmo Fontana – Siamo estremamente soddisfatti non solo perché, dopo tanti anni di battaglie, viene restituita tutta la sua bellezza a una spiaggia meravigliosa, ma anche perché quanto accaduto oggi è sintomo di una cultura che, piano piano, sta finalmente cambiando. Sta cambiando l’atteggiamento di alcune Procure, che hanno cominciato a diffidare i comuni che non abbattono le speculazioni edilizie, ed è cambiato quello dell’amministrazione di Realmonte, che finalmente si è mossa per agevolare questa demolizione e far inserire la spiaggia di Scala dei Turchi tra i beni Unesco”.

“Questa giornata ci dà enorme allegria e ci infonde nuova forza per continuare la nostra battaglia per la bellezza, che è la più grande risorsa del nostro Paese, e per il rispetto della legalità – ha aggiunto il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – e soprattutto lancia un monito ai sindaci e alla classe politica su quale sia la strada giusta da perseguire perché ci dice che solo abbattendo gli abusi questo paese può tornare a far sorridere i suoi territori”. “Con grande gioia abbiamo seguito oggi l’abbattimento dell’ecomostro di Scala dei Turchi – ha dichiarato il Presidente del FAI – Fondo Ambiente Italiano Andrea Carandini – Il FAI è orgoglioso di aver sostenuto con Legambiente il Comune di Realmonte in provincia di Agrigento nella battaglia giudiziaria in difesa della legalità e della bellezza. Vogliamo che le ruspe che hanno abbattuto oggi la struttura abusiva possano diventare simbolo della difesa del patrimonio naturale e paesaggistico, vero motore di sviluppo – se non vilipeso e abbandonato – del nostro Paese, dove ancora troppi scempi deturpano le coste e più in generale il paesaggio. Finalmente un atto concreto di recupero del degrado, in linea con ciò che viene richiesto dalla Convenzione Europea del Paesaggio”.

 

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