VALLE AGRICOLA – “A volte  contano più le idee che le risorse”. Francesca  Moccia , vicesegretario nazionale di CittadinanzAttiva, tirando le conclusioni di un tirato e partecipato,in termini di presenze e di interventi anche dei cittadini che hanno affollato il salone dell’istituto comprensivo  di Valle Agricola ha voluto richiamare quell’esigenza di collaborazione concreta, leale tra le agenzie pubbliche sanitarie , periferiche o centrali, e le amministrazioni locali per  superare o ridurre le distanze in materia di offerta di servizi nelle aree montane e marginali e del tessuto di piccoli comuni  che risentono in misura ancora più dei processi di centralizzazione e riduzione della spesa pubblica(quella pratica diventata  famosa  al grosso pubblico recentemente con il nome di spending review) .

Una vera  e propria sfida per riportare “tensione ed attenzione”  su una problematica vasta come quella delle aree interne  ed in particolare sul diritto alla salute, sulla ricerca di  modalità di intervento  per l’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari in aree alle prese con fenomeni di spopolamento, di emigrazione, di ancora più marcate carenze occupazionali e di crescita .  Merito del gruppo locale diCittadinanzAttiva, tramite la combattiva Margherita Riccitelli, e della proloco di Valle Agricola guidata da Anna Maria Pezzullo aver rimesso in moto una tematica spesso ignorata  o sottovalutata dai grossi centri di comando. Le due associazioni hanno riunito dirigenti ed operatori  sanitari,  i comuni, tramite i loro amministratori,   della fascia  dell’Alto Matese( a patrocinare oltre a Valle Agricola anche Letino e Gallo Matese), sindacalisti, i cittadini che  con passione hanno manifestato i disagi di  criticità perduranti . Tanti i profili  discussi(organizzativi, di sostenibilità economica, etc) nell’ambito di un confronto complesso,  serrato che  proseguirà nelle sedi competenti per tradurre in concreto una serie di ipotesi di lavoro, a breve e medio termine, da mettere in campo per  migliorare lo stato dei servizi socio-sanitari Anche il vescovo della diocesi di Alife-Caiazzo  ha voluto manifestare “testimonianza e vicinanza come Chiesa  a queste comunità” mettendo in evidenza i limiti angusti di quell’”efficientismo dei numeri” che penalizza  fortemente le zone cosiddette marginali  ma che “per la loro qualità ambientale , paesaggistica, umana sono dei veri propri scrigni  da tutelare e promuovere” ha detto  il  vescovo Di Cerbo incoraggiandosi sforzi come quelli messi all’ordine del giorno della tavola rotonda . Il vicepresidente di CA, Moccia, tirando le somme del convegno, ha ricordato il percorso di risanamento finanziario dell’’atuale fase della sanità campana , commissariata :“responsabilità di  chi ha gestito la sanità che i cittadini stanno pagando sulla loro pelle  con  ticketsche sono più alti di altre regioni al pari delle visite specialiste e diagnostiche”. Critiche alla gestione del cosiddetto “superticket” :adesso anche le agenzie di valutazione  dimostrano ciò che dicevamo da tempo che non sono entrate  le somme stime per con questo tipo di misura” accennando anche alla fuga verso il privato per i soldi in più ed i tempi.Ma dove è stata severa  è sui Lea: “ la regione è maglia nera  in merito ai livelli essenziali di assistenza, cioè non riesce ad erogare  i servizi-chiave” ha dichiarato la rappresentante di CA che ha esposto le questioni poste agli uffici regionali competenti tra cui l’impegno verso i territori e quindi la sanità territoriale la valorizzazione di pratiche che funzionano ma soprattutto di maggiore coinvolgimento e partecipazione dei cittadini e ridurre la distanza tra chi decise e chi vive la sanità.”Anche questo convegno ha concluso  Moccia- ha fatto emergere non solo lamentele, rivendicazioni ma anche alcuni spunti operativi.I cittadini adesso si aspettano segnali, di dare concretezza di alcune soluzioni, di realizzare una o due di queste idee per ripristinare un clima di fiducia , un nuovo patto di diritti e doveri”. Il dibattito a più voci è stato moderato e coordinato dall’avvocato Maurizio Ricigliano .  La battaglia continua.

 

Michele Martuscelli

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