Un’organizzazione italo-albanese di sfruttatori della prostituzione e’ stata sgominata dalla squadra mobile di Treviso che sta eseguendo, dalle prime ore di oggi, vari provvedimenti restrittivi nella citta’ veneta. L’indagine, iniziata lo scorso maggio, ha accertato che gli indagati reclutavano giovani in Romania per farle prostituire in Italia, assicurando loro la meta’ di quanto incassavano.

In realta’, spesso, trattenevano una minima parte. Per questo una ragazza, che era stata minacciata di essere venduta ad un clan albanese, e’ fuggita. Un’altra dopo averla fatta abortire a meta’ luglio in Romania e’ stata rimessa sulla strada il giorno dopo. Ogni giovane garantiva agli sfruttatori 600 euro al giorno: la prostituzione avveniva sulla strada o in appartamento e la pubblicita’ avveniva anche usando internet. Decine le romene, tra i 20 e i 23 anni, che hanno lavorato per il gruppo che aveva una facilita’ di ‘ingaggio’.

 

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