Dalle prime ore della mattina sessanta uomini del Corpo forestale dello Stato sono impegnati nell’esecuzione del sequestro preventivo, disposto dalla Procura della Repubblica di Rossano (Cs), di 10 depuratori ubicati in otto comuni del versante ionico di Cosenza: Rossano, Corigliano, Bocchigliero, Caloveto, Paludi, Campana, Terravecchia e Longobucco. Lo riferisce una nota della Forestale.

L’operazione denominata ‘Calipso’ e’ il risultato di indagini protratte nel tempo e condotte dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf) di Cosenza, che avrebbe accertato negli impianti, “alcuni dei quali fatiscenti, una sistematica attivita’ di raccolta e smaltimento non autorizzato dei rifiuti costituiti dalle acque reflue urbane e dai fanghi derivanti dal trattamento di tali acque attraverso gli impianti stessi. L’attivita’ sarebbe avvenuta in totale assenza di depurazione dei reflui urbani e la situazione sarebbe risultata ancora piu’ grave dopo gli esiti delle analisi dell’Arpacal effettuate nei vari impianti, che hanno evidenziato il netto superamento dei limiti tabellari previsti dal decreto legislativo n. 152 del 2006, recante norme in materia ambientale”. I risultati delle analisi dell’Arpacal, spiega la nota, “hanno registrato un’alta concentrazione, sia nelle acque interne che nei terreni, di carbonio organico disciolto (Doc), di richiesta biochimica di ossigeno (Bod5) e di Escherichia coli”. Sono ventitre’ gli indagati, tra cui amministratori e i tecnici comunali, che dovranno rispondere dei presunti reati di disastro ambientale e di danneggiamento di acque pubbliche.

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