Il ministro Fabrizio Saccomanni rende note le 9 ipotesi di lavoro sulle quali si sta ragionando al Mef per la revisione della tassazione immobiliare. Si va dall’ipotesi di un’abolizione totale a quella piu’ ‘contenuta’ dell’abolizione della sola prima rata attualmente sospesa. Accanto ad ogni ipotesi il costo relativo.

Ecco in titoli le 9 ipotesi sulle quali si sta ragionando: – 1) Esenzione totale dall’Imu per l’abitazione principale. Circa 4 miliardi. – 2) Incremento non selettivo della detrazione di base dell’Imu prevista per l’abitazione principale. Costa da 1,3 a 2,7 miliardi a seconda dell’aumento della detrazione. – 3) Rimodulazione selettiva dell’esenzione dall’Imu sull’abitazione principale (con diversi parametri: in funzione del valore dell’immobile; parametrata al reddito; in funzione della condizione economica del nucleo familiare, misurata attraverso l’Isee; applicazione dei valori Osservatorio del mercato immobiliare per la determinazione della base imponibile). Vale da 1 a 2,3 miliardi a seconda della rimodulazione scelta. – 4) Interventi sull’Imu relativa all’abitazione principale contestuali ad altri tributi (contestuale eliminazione/riduzione della deducibilita’ ai fini Irpef delle rendite abitazione principale e reintroduzione totale/parziale in Irpef dei redditi degli immobili non locati; rimborso dell’Imu sull’abitazione (integrale o parziale) attraverso l’attribuzione di un credito di imposta (o una detrazione); esenzione dall’Imu per l’abitazione principale e contestuale rimodulazione della Tares relativa ai servizi indivisibili). In questo caso si ipotizzano anche recuperi di gettito fino a circa 2 miliardi fino a 4,3 miliardi. – 5) Deducibilita’ dell’Imu per le imprese. Costerebbe 1,2 miliardi. – 6) Restituzione ai Comuni del gettito derivante dagli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D. Costerebbe 4,6 miliardi. – 7) Abolizione dell’addizionale comunale all’Irpef e contestuale incremento dell’Irpef. Con una perdita di gettito di circa 3,4 miliardi. – 8) Derubricazione della revisione dell’Imu relativa all’abitazione principale a un problema di finanza locale. Si punterebbe a accrescere l’autonomia finanziaria dei Comuni, potenziando i margini di discrezionalita’ sul fronte della Tares, dando loro la possibilita’ di introdurre una service tax per la copertura dei servizi indivisibili (in ipotesi, fino a un massimo di gettito potenziale dell’ordine di 2 miliardi). – 9) Abolizione della prima rata dei versamenti Imu sospesi ai sensi del decreto 54 del 2013. Costa 2,4 miliardi.

 

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