La talpa di Wikileaks, il soldato Bradley Manning, e’ stato condannato a 35 anni di carcere per aver passato al sito di Juliane Assange centinaia di migliaia di file segreti del dipartimento di Stato e del Pentagono. Manning rischiava fino ad un massimo di 90 anni, anche se la procura ne aveva chiesto 60. Manning e’ stato – ovviamente – anche congedato con disonore.

Il giudice della corte marziale, il colonnello Denise Lind, lo aveva riconosciuto colpevole lo scorso mese di 20 capi di imputazione, tra cui spionaggio e furto, ma non dell’accusa piu’ grave di “connivenza con il nemico”, per cui avrebbe rischiato l’ergastolo. La pena e’ piuttosto lieve se si considera la richiesta della procura di “dare un esempio”, pensando al nuovo caso dell’Nsagate e alla sua talpa, Edward Snowden. La pena totale sara’ anche ridotta di oltre 3 anni (venne arrestato a luglio del 2010) di carcere preventivo gia’ scontato da Manning.

 

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