MARCIANISE – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Marcianise, nella mattinata odierna hanno dato esecuzione al provvedimento di aggravamento di misura cautelare emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Mancino Saverio, cl. 69, di Marcianise.

 

Il Mancino, dallo scorso mese di giugno era destinatario del divieto di avvicinamento alla propria madre, un’anziana donna 73enne, costretta su una sedia a rotelle poiché tempo addietro le é stata amputata una gamba, la quale, stanca delle continue violenze ed aggressioni perpetrate dal figlio, spesso in preda ai fumi dell’alcool, si era decisa a presentare una querela contro  quest’ultimo.

 

La scorsa settimana, il Mancino, incurante del divieto imposto dal giudice, si recava presso l’abitazione della donna, ove in evidente stato di ebbrezza, senza alcun apparente motivo, si scagliava contro la madre e danneggiava  arredi e suppellettili. Le grida d’aiuto dell’anziana attiravano l’attenzione dei vicini che richiedevano l’intervento dei Carabinieri, i quali una volta giunti, constatavano la presenza dell’uomo nonché, lo stato dei luoghi, prestando la prima assistenza all’anziana donna. Il Mancino veniva accompagnato in Caserma per gli accertamenti di rito e deferito in stato di libertà per l’inosservanza del citato provvedimento.

Quindi, a seguito di ciò il Giudice per le Indagini Preliminari, in considerazione dei gravi presupposti ed alla meticolosa ricostruzione degli eventi effettuata dai Carabinieri, emetteva il provvedimento di custodia cautelare in carcere del Mancino.

Il Mancino è un personaggio noto a fatti di cronaca, già ritenuto “vicino” al clan Piccolo. Lo stesso, Infatti, è stato vittima di due attentati, precisamente nel 2002 quando venne ferito alla mandibola da un colpo di pistola e nel 2012 quando venne ferito alla spalla da un colpo di fucile.

L’uomo, è stato quindi condotto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

L’odierno intervento dell’Arma dei Carabinieri rientra in un ben più ambio contesto, teso alla tutela delle fasce deboli.

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