Negli Anni ’90 contemporaneamente all’accertamento dell’Agenzia delle entrate per gli anni 85-89 a carico di : società calcio Napoli, Alemao, Careca e Maradona , la Guardia di Finanza d’ufficio segnala il caso alla Procura della repubblica di napoli che apre l’inchiesta penale a carico di Diego Armando Maradona con un procedimento a firma del Sostituto Procuratore Luigi Frunzio.

Mentre nel processo tributario per causa di forza maggiore dovuta alle gravi condizioni di salute dovute alla tossicodipendenza e per mancata notifica degli atti fiscali Maradona non si difende e non rientrerà poi completamente nella sentenza di annullamento dell’ipotetica violazione fiscale paventata dal fisco, in sede penale la Procura di Napoli d’ufficio e per accertarne le eventuali responsabilità e violazioni iscrive Maradona nel registro degli indagati, mandando avanti il procedimento penale. Lo stesso pubblico ministero con motivata ordinanza dichiara “lecita la condotta del calciatore” e non sussistenti elementi probatori di una infedele dichiarazione al fisco. Il magistrato scrive: “risulta del tutto lecito (e corrisponde ad una pratica diffusa) costituire società per la gestione e lo sfruttamento economico dell’immagine di un calciatore . come si legge in atti…”. La procura chiede l’archiviazione e il gip dottor Angelo Spirito, rilevato  non sussistere elemento di reato, in conformità alla richiesta del PM dispone l’archiviazione con la sentenza del tribunale di Napoli 6044/92 dell’ 8/1/92. “Nessuno, neppure il Fisco si oppone all’archiviazione nè poteva farlo Equitalia che all’epoca non esisteva , per cui diventa giudicato immodificabile per cui dal 1992 Maradona, per decisione del Tribunale  di Napoli, non può essere considerato un evasore fiscale”, come dichiara l’avvocato Angelo Pisani . “Quest’altra prova schiacciante a favore di un innocente Maradona – continua Pisani – spegne le pretestuose polemiche di alcuni politici intenti a cancellare i debiti miliardari del gioco d’azzardo anziché scusarsi col popolare campione cancellando l’inesistente evasione di soli 6 milioni di euro ( e non 39) cucita addosso a un innocente”. Pisani pubblica l’ordinanza sulla su pagina Facebook e ne invia copia al Presidente della Repubblica sperando in una opportuna soluzione istituzionale.

 

Avv. Angelo Pisanilegale rappresentgante di Diego Armando Maradona

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