NAPOLI – Il 91% dei genitori campani pensa che i propri figli minorenni corrano il rischio di essere oggetto di comportamenti inappropriati o di abusi da parte degli adulti lì dove trascorrono la gran parte del loro tempo. E, quindi, a scuola, nei centri sportivi, negli oratori. É lo scenario tracciato dall’indagine ‘Tutela dei minori nei luoghi frequentati con regolarità, siamo in grado di garantirla?” ,

realizzata da Ipsos per Save the Children e diffusa oggi in occasione della presentazione di Adulti a posto, il sistema di condotta, segnalazione e risposta ideato per aiutare a proteggere i minori da situazioni di abuso, sfruttamento e comportamenti scorretti da parte degli adulti. É sopratutto la scuola a far più paura nel 45% dei casi, dato che si attesta al 31% per i minori del sud in generale. Ci sono, poi, i centri sportivi (43% per gli adulti; al 42% per i ragazzi), gli oratori e parrocchie (42%, contro il 31% per i ragazzi), ma anche gli altri contesti come centri aggregativi, ludico-ricreativi e associativi considerati luoghi potenzialmente non sicuri dal 34% dei ragazzi a fronte del 25% dei genitori. Che gli adulti, con un loro comportamento inappropriato, possano far sentire insicuri i ragazzi, è una realtà purtroppo confermata da più di 1 adolescente su 3 al sud (37%), che dichiara di avere coetanei che hanno subito episodi di questo tipo da parte di adulti almeno qualche volta (28%), o addirittura spesso (9%), dato quest’ultimo leggermente superiore alla media nazionale, del 7%. E sopra il dato nazionale (16%) anche la percentuale di genitori campani – pari al 20% – che non si sentono tutelati a sufficienza o per nulla rispetto ai rischi corsi dai propri figli con gli adulti nei luoghi di attività o svago frequentati; il 57% si ritiene invece abbastanza tutelato e solo il 20% percepisce una tutela piena. Quanto alla segnalazione dell’abuso, gran parte dei genitori campani (97%) e dei figli meridionali in genere (88%) ritengono che un caso di abuso più o meno grave vada segnalato.

 

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