Questa mattina militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, Nucleo polizia tributaria, hanno eseguito due ordinanze di misure cautelari personali e reali, emesse dal gip del tribunale di Napoli nei confronti dei fratelli Vincenzo e Giovanni Tufano, titolari di una nota azienda attiva nel settore automobilistico,  per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele, emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di scritture contabili e omesso versamento ai fini dell’iva per un importo di trenta milioni.

Le indagini, anche di carattere tecnico, hanno consentito di accertare l’esistenza di un complesso sistema di frode. I soggetti coinvolti sono accusati di aver effettuato cospicui acquisti di pneumatici da paesi europei ed extra europei avvalendosi di società appositamente costituiti e e poi chiuse, nonché di “trust opachi”.

I proventi dell’attività sono stati impiegati nell’acquisto di immobili, opportunamente reperiti sul territorio nazionale, la cui proprietà solo formalmente è da ricondurre alle imprese-trust, operanti anche in paesi a fiscalità privilegiata.

L’analisi dei flussi finanziari ha consentito di accertare gli espedienti giuridici utilizzati per tutelare i profitti illeciti conseguiti negli anni, consistenti nell’utilizzo di alcuni  trust con sede in Liechtenstein, illecitamente sfruttati quale mero espediente per creare un “diaframma” tra patrimonio personale e quanto confluito nel trust.

Nelle indagini risulta coinvolta anche una cittadina svizzera operante a Lugano, esperta proprio nella costituzione di trust. Nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati beni per circa 4 milioni di euro.

 

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