“Dal 1993 ho sempre deciso io chi dovevano essere i sindaci di Gricignano d’Aversa, Orta di Atella e Succivo, Comuni in cui ero capozona per conto di Peppe Russo, numero 3 del clan Schiavone dopo Francesco ‘Sandokan’ Schiavone e Walterino Schiavone”. Al processo “Il Principe e la Scheda Ballerina” in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dove Nicola Cosentino è imputato per reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa, il pentito Orlando Lucariello lancia dure accuse alle tre amministrazioni del Casertano, in particolare ai due sindaci che negli ultimi 20 anni si sono sono alternati nel Comune di Gricignano: ovvero Andrea Moretti, attuale sindaco, ed Andrea Lettieri, ex primo cittadino.
“Moretti e Lettieri sono da sempre i politici cui faccio riferimento. Se governano da tanti anni, è perché li ho fatto sempre votare per ottenere appalti. Sono di sinistra ma a noi non è mai interessato il colore, ma solo che fossero a nostra disposizione. Ad Orta di Atella il nostro uomo era il sindaco Angelo Brancaccio (attualmente in carica)”. Il pentito ha parlato di un appalto per la ristrutturazione di una scuola dato alla ditta collegata ai Russo dal Comune di Gricignano, quindi della Gmc, la società mista creata dai fratelli Orsi, imprenditori legati ai Casalesi, (Michele Orsi fu ucciso dai killer di Giuseppe Setola), con il Comune di Gricignano tra il 1999 e il 2000, quando sindaco era Lettieri. “Peppe Russo mi disse, su consiglio di Nicola Cosentino, che bisognava buttarsi nel settore dell’immondizia per fare soldi facili. Così creammo, grazie al sindaco Lettieri, il ‘consorzio’ (la Gmc) con cui avemmo gli appalti per la raccolta dei rifiuti prima a Gricignano, poi ad Orta di Atella. Ogni mese ci venivano dati in contanti dall’ azienda 3-4 mila euro”.
Alla domanda fatta dal pm Antonello Ardituro sulla capacità dei Casalesi di condizionare le amministrazioni del casertano, Lucariello riferisce un aneddoto relativo al Comune di San Cipriano d’Aversa (attualmente sciolto per infiltrazioni camorristiche). “Durante un’udienza del processo Spartacus, ero nella cella in aula insieme ad Enrico Martinelli (braccio destro del boss Antonio Iovine), quando si avvicinò una persona che si presentò come avvocato. Martinelli mi disse: ‘Ti presento il futuro sindaco di San Cipriano’. Si trattava, seppi dopo, dell’omonimo Enrico Martinelli, un suo cugino, che poi è divenuto primo cittadino”. L’ ex sindaco Martinelli è sotto processo per associazione camorristica proprio per rapporti con il parente boss.