Il Bilancio di previsione (un Consuntivo, più che altro) è stato approvato. E non c’erano dubbi. Così com’era scontato che fosse votato solo dalla maggioranza. Ma quello che forse nessuno avrebbe mai immaginato è che nell’ultima seduta consiliare iniziassero già le prove tecniche di dialogo tra il sindaco Andrea Moretti e il consigliere di opposizione Gianluca Di Luise. Il primo chiaro cenno d’intesa è scattato quando il primo cittadino ha dichiarato apertamente di condividere in toto l’emendamento di Di Luise sui contributi per le borse di studio. E qualcuno tra i “suoi” ha iniziato a contorcersi vistosamente sulla sedia. Il secondo inequivocabile segnale di sintonia è arrivato al termine del consiglio comunale. Moretti e Di Luise si sono intrattenuti in un fitto colloquio durato più di un’ora. Che si sono detti? Forse niente di particolare. O forse sì. Certo è che tra i due potrebbe ben presto nascere un feeling.

Ai microfoni di Campania Notizie, l’autorevole esponente della minoranza ha detto a chiare lettere di essere disponibile a entrare in maggioranza per contribuire alla risoluzione dei problemi del paese. Di Luise ha anche ipotizzato un eventuale appoggio esterno, sempre nell’esclusivo interesse della collettività. Apriti cielo! Qualche esponente (poco autorevole) della maggioranza è andato in fibrillazione. E su tutte le furie, affrettandosi con le mani tremanti e gli occhi terrorizzati a far diramare una nota (a noi non è stata inviata, chissà perché?!) per precisare, udite, udite, che la maggioranza non vuole l’apporto di Di Luise. E com’è possibile? In qualsiasi amministrazione “normale” un consigliere di minoranza che, con grande senso di responsabilità, si dice disponibile a dare una mano per affrontare e risolvere i problemi dei cittadini verrebbe accolto a braccia aperte. A Gricignano invece una parte della maggioranza dice “no, non se ne parla nemmeno”.

Ma chi è che si oppone strenuamente? Non lo avete ancora capito? E’ lui, sempre lui: il mitico, ineguagliabile, leggendario Andrea Aquilante. Nelle ore successive all’intervista a Di Luise, il vicesindaco ha subito sbarrato la strada al consigliere d’opposizione. Tramite Facebook e con il suo consueto linguaggio forbito (l’Accademia della Crusca gli fa un baffo) Aquilante ha detto a Di Luise: “Io non ti voglio”. La domanda nasce spontanea: ma perché? Ripetiamo, in qualsiasi parte del mondo (anche a Cuba) chi è al governo auspica un approccio costruttivo da parte della minoranza. E allora perché il vicesindaco è ostile? Ecco il motivo. L’allargamento della maggioranza ridurrebbe fortemente, quasi azzerandolo, il “potere contrattuale” di Aquilante.

Se, come si vocifera, oltre a Di Luise anche l’altro esponente di opposizione Vincenzo Santagata (che per adesso ha smentito) tendesse la mano a Moretti, allora il peso politico e numerico del vicesindaco e del suo gruppo diventerebbe marginale, o quanto meno non sarebbe più determinante. E quindi finirebbe la stagione dei veti, dei diktat e dei ricatti. Con il rischio di vedersi sfilare da sotto il culetto la poltrona alla quale è tanto affezionato (ne morirebbe). Da qui la contrarietà di Aquilante all’eventuale ingresso in maggioranza di consiglieri d’opposizione. E perciò ha già detto che il matrimonio tra Moretti e Di Luise “non s’ha da fare”. Ma si metta l’anima in pace e si rassegni all’idea di fare da comprimario e non più da prima donna: prima o poi, in un modo o nell’altro, il matrimonio si farà. Anche perché Aquilante non potrebbe mai recitare la parte di Don Rodrigo. A lui si addice quella di don Abbondio.

Mario De Michele


P.S. Qualcuno ci ha fatto notare giustamente che rispetto alla prima stesura dell’articolo abbiamo modificato la parte relativa all’approvazione dell’emendamento di Gianluca Di Luise. L’emendamento non è stato accolto, ma giudicato molto positivamente dal sindaco Moretti, come abbiamo scritto dopo la correzione. In ogni caso, crediamo sia evidente a tutti che la sostanza dell’articolo non cambia. Uno dei vantaggi del web è proprio questo: rimediare ad eventuali errori. Ma se errare è umano, perseverare è diabolico. Ogni riferimento ad Andrea Aquilante è puramente voluto.

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