Protesta choc al Centro di accoglienza immigrati di Ponte Galeria a Roma: quattro magrebini, ospiti della struttura, si sono cuciti la bocca per protestare contro il protrarsi della permanenza nel centro. I quattro africani, subito soccorsi dagli agenti e assistiti da un medico, si erano cuciti la bocca in alcuni punti, questa mattina, con ago e filo. Al momento non si sono registrate altre situazioni di tensione all’interno del centro. Uno dei quatto magrebini, che ha inscenato la protesta cucendosi la bocca, avrebbe dovuto lasciare la struttura lunedì prossimo per essere rimpatriato nel suo paese.
Dei quattro africani, due hanno circa vent’anni e sono ospiti del centro da poco, gli altri due hanno oltre trent’anni. Si sono cuciti la bocca in un punto laterale con una sorta di ago ricavato dalla graffetta di un accendino e hanno utilizzato il filo di una coperta, i quattro africani che questa mattina hanno inscenato la protesta nel centro di accoglienza per immigrati di Ponte Galeria a Roma. I magrebini, che protestano contro la loro permanenza nella struttura, sono assistiti dai medici. Nel Centro di accoglienza per immigrati di Ponte Galeria a Roma ci sono un centinaio di persone. Il settore maschile è quello più numeroso e accoglie 70 uomini, l’altro settore, quello femminile, è meno saturo e ospita una trentina di donne. Marino, luoghi disumani – “La loro protesta ci impone con forza di riaprire il dibattito nazionale su questi luoghi disumani e su una legge, la Bossi-Fini, che equipara a criminali chi fugge da guerre, violenze e povertà. Non possiamo, e non vogliamo abituarci alle tragedie. Dobbiamo, al contrario, impegnarci tutti contro l’indifferenza”. Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, commenta su Facebook quanto accaduto al Cie di Ponte Galeria dove quattro immigrati si sono cuciti la bocca con ago e filo per protestare contro il protrarsi della permanenza nel centro.