Commercianti preoccupati e acquirenti che guardano con sospetto, in certi casi, ai saldi nei negozi. I ribassi della stagione invernali, partiti ieri in Campania, possono rappresentare, per Pietro Russo di Confcommercio, ”una boccata d’ossigeno per i commercianti”. ”Le vendite in questi periodi – spiega – rappresentano tra il 18 e il 20% degli incassi di un intero anno”. E rassicura che ”nessuno è intenzionato a far scappare i pochi clienti che arrivano per fare compere con saldi fasulli”. Come in tutte le famiglie, sottolinea, ”ci sono delle pecore nere, ma sono casi rari che invitiamo a segnalare direttamente a noi”.

Cercare di raggirare con saldi su capi degli anni precedenti ”sarebbe un autogol, i venditori non farebbero i loro interessi”. Una prima, timida stima sull’andamento dei saldi, al secondo giorno, indica che ”rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, un calo”, aggiunge Russo. ”E va considerato – evidenzia – che sono ancora giorni festivi, con la Befana alle porte”. Dall’altra parte, Rosario Stornaiuolo, presidente di Federconsumatori Campania spiega quali sono i diritti di chi compra: ”La merce in saldo può essere provata, cambiata con lo scontrino, pagata con il bancomat o la carta di credito”. E a chi è preoccupato che i saldi non siano reali, suggerisce di ”controllare il prezzo prima e dopo”. ”Prima di tutto ogni cartellino deve indicare il costo anche prima dello sconto applicato – dice – Inoltre andare nei negozi in cui si compra abitualmente è un aiuto se si teme di essere ingannati”. Stornaiuolo torna a lanciare l’appello di ”liberalizzare i saldi”, di lasciare cioè il commerciante libero di scegliere quando applicare sconti per i clienti, ”così da incentivare le vendite e gli acquisti”. ”Ormai si compra in saldi solo ciò che è necessario – conclude – perché le persone sono molto preoccupate per le uscite che dovranno sostenere”.

 

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